Il Madrid Rìo è un parco nato dal provvedimento attraverso il quale, tra il 2003 e il 2007, l’amministrazione cittadina interrò un tratto della M-30, un’arteria della circonvallazione cittadina costruita negli anni ’70 parallelamente al fiume Manzanares.
Nel 2005 viene indetto un concorso di idee per il riutilizzo delle aree liberate dall’interramento della tangenziale. Sono gli anni precedenti al collasso economico del 2008, la Spagna è in piena crescita e, oltre ai numerosi esempi di speculazione edilizia, si dimostra capace di investire in riusciti progetti di ripristino di aree pubbliche.
Il bando viene vinto da un team formato dallo studio olandese West 8 e dallo studio associato MRIO (Burgos & Garrido, Porras La Casta e Rubio Álvarez-Sala), i quali danno vita a nuovi spazi verdi che si snodano lungo i 10 chilometri che corrono lungo il Manzanares, ripristinando un contatto a misura d’uomo con il fiume e ricreando il collegamento, sacrificato per decenni dalla M-30, tra la parte settentrionale e quella sud-orientale di Madrid, in un’area abbastanza centrale della città, poco distante dal Ponte Segovia, dal Palazzo Reale e dalla Cattedrale Almudena.
Il Parco, che è stato insignito di numerosi premi, si articola in un’ampia varietà di spazi: le aree verdi principali sono l’ Huerta de la Partida, i frutteti del Palazzo Reale riproposti in chiave moderna con l’aggiunta di una vasta gamma di nuove specie, e lo strabiliante parco Arganzuela, la cui morfologia è disegnata dall’alternarsi di aree omogenee di specie arboree e dall’intrecciarsi degli ampi percorsi pedonali curvilinei, che riflettono, nelle loro insenature, i flussi del fiume, rievocato anche nei numerosi giochi d’acqua che decretano questo elemento come il tema dominante di questa parte di parco.
I principali spazi pubblici, di recente o precedente realizzazione, sono a loro volta collegate dal Salòn de Pinos, un corridoio verde in asse con la tangenziale ora interrata, animato dalla “coreografia” ̶ come la definiscono gli stessi West 8 ̶ degli 8000 pini di nuova piantumazione.
Allo stesso tempo i due lembi di città e di parco sono ricollegati grazie al ripristino di ponti storici, quali Puente de Segovia, Puente de Toledo e Puente de La Reina, affiancati dal fitto sistema di nuovi ponti pedonali e ciclabili, notevoli nelle diversificate forme che assumono, dal più minimale ponte a Y ai landmark costituiti dalla lunga passerella elicoidale ideata da Perrault e dai ponti gemelli di Cascara, sovrastati da una sottile copertura di cemento a vista, plasmata come il dorso di una balena e decorata all’interno da mosaici in vetro raffiguranti cittadini dei quartieri limitrofi ad opera dell’artista visuale Daniel Canogar.
La buona riuscita del parco è tuttavia conferita, oltre che dalla bellezza del disegno di progetto, dalla dotazione di numerosi servizi, che contano aree attrezzate per le attività sportive, skatepark, aree gioco per i bambini realizzate in materiali naturali e distribuite a seconda delle diverse fasce d’età, eliminazione delle barriere fisiche per anziani e disabili, accessibilità alla zona tramite linee di autobus con il pianale ribassato, presenza di segnaletica tattile, visiva e sonora, giocata anche nell’uso di materiali diversificati nei percorsi pedonali per segnalare un incrocio o un punto d’interesse.
Si segnala infine l’utilizzo di video per la comunicazione del progetto:
-quello più suggestivo, dal sito dei West 8
-quello meno bello, ma più esplicativo, dal sito della esMADRID, guida ufficiale della città di Madrid: