Se siete degli appassionati di fumetto erotico, alla ricerca di un’ispirazione sessuale o se più semplicemente volete rifarvi gli occhi con delle sane immagini esplicite, non potrete non dare ad Apollonia Saintclair la soddisfazione di avervi colpito dove non batte il sole.
La figura femminile è onnipresente nella storia dell’arte, proprio per questo motivo lei la sceglie e la esalta, rappresentandola disinibita e demoniaca, strizzando l’occhio a preconcetti e stereotipi puritani.
Il primo palese riferimento, guardando queste illustrazioni, va a Milo Manara, genio indiscusso dell’illustrazione erotica, la differenza è sottile ma percepibile. Se parliamo del metodo di rappresentazione, della prepotenza del marker nero, dell’inchiostro spesso che ci provoca un senso di astrazione, il riferimento sicuro è a Guido Crepax.
A differenza di Manara, che rappresenta donne forti ma vittime degli eventi e di uomini depravati (per lui la donna è l’oggetto, è protagonista, ma guardata dall’esterno), Apollonia è disturbante perché esplicita e mostruosa, la sua donna è libera, indisturbata si lascia guardare e desiderare. Non è, però, raffigurata come oggetto del desiderio.
Apollonia sceglie di rappresentare quella che è una fantasia tutta femminile, toccando tasti dolenti, desideri negati che appartengono ad una parte della nostra mente e dell’immaginario collettivo, nascosta, reclusa e spesso diffamata.
“I think female fantasies are eminently complex and therefore eminently interesting to represent”
Che siano tabù come lo stupro o il masochismo, esse divengono reliquie di una fantasia cruda, dalla quale il desiderio stesso si protende.
Ed è proprio l’interesse l’obiettivo di Apollonia, il desiderio di colpire lo spettatore, di trasmettere una riflessione, ed è ciò che l’ha spinta a continuare il suo lavoro, il cui obiettivo iniziale era puramente egoistico e mirato al soddisfacimento personale.
“Ink is my blood. I draw for my own sake and for your pleasure.
I chose this phrase as leitmotiv because it expresses exactly what I am: without drawing, I do not really exist.”
Vi consiglio vivamente di dare uno sguardo al suo Tumblr, inoltre è possibile visionare alcune collezioni numerate ed intitolate su Behance.