Bunker 599 è un’attrazione artistica, parte di un piano ventennale iniziato nel 2000 per trasformare in parco la Linea d’acqua olandese, terre inondate artificialmente dalla neutrale Olanda durante la Seconda Guerra mondiale per propositi difensivi, secondo una strategia di antiche origini.
Realizzato nel 2013 dallo studio di architettura e arte RAAAF e dall’entourage artistico dell’Atelier de Lyon, l’installazione utilizza un bunker costruito per dare riparo ad un massimo di 13 soldati durante i bombardamenti della Seconda Guerra mondiale, consacrandolo da monumento della municipalità locale a memoriale nazione.
L’approccio progettuale, per certi versi associabile al concetto di ready-made, rovescia di significato un reperto di guerra ̶ una scatola di cemento nata per essere indistruttibile ̶ che sopravvive illesa alla violenza delle bombe, ma nulla può di fronte alla violenza dell’atto artistico, esercitato con la cinica precisione tecnica delle corde in fibra di diamante utilizzate per sezionarlo perfettamente in due parti.
L’esterno penetra all’interno della scatola che, da elemento nato per separare e proteggere dal mondo, diventa elemento-filtro di passaggio attraverso la passerella che dalla strada si esaurisce nel bel mezzo del nulla, la palude artificiale caratteristica delle inondazioni di guerra.
“Se, crudele, non ci invita a morire di violenza, ̶ afferma Bataille in La crudele pratica dell’Arte ̶ l’arte ha almeno la virtù di porre un momento della nostra felicità su un piano equivalente alla morte”.