Obiettivo di ogni psicoterapia è fotografare la realtà interiore del paziente per poter poi lavorare su di essa.
Obiettivo di ogni fotografia è quello di raccontare la realtà dopo che l’uomo abbia già lavorato su di essa.
Obiettivi, meccanici e mentali, che si incontrano, non solo in un gioco di parole, ma in una proposta terapeutica che con l’esperienza e la tecnica dell’arte fotografica apre una nuova prospettiva che si getta dall’individuo al sociale.
Per una sintesi di tutto ciò, il “Perugia social photo fest” raccoglie esperienze di artisti offrendo, oltre ad una vasta mostra, anche incontri, laboratori e conferenze.
Come in una terapia, dove la storia dell’individuo è la rappresentazione dell’ambiente, della società in cui vive, il dibattito creativo esplora percorsi di vita all’insegna della “resistenza”. La resistenza di tutti i giorni, compagna di una rivoluzione del sé che passa attraverso istinti, affetti ed attività simbolico relazionali, componenti della “resilienza”, ovvero la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici.
Come in ogni battaglia c’è bisogno di armi, qui la macchina fotografica diventa infallibile strumento di cattura del sé disperso tra il sociale e l’oblio della solitudine, raggruppando energie in percorsi di autocoscienza, per dar voce agli esclusi, per denuncia e riflessione.
Come in ogni armata, infallibili ed esperti cecchini presiederanno (con i loro lavori) l’evento che volge alla sua terza edizione: Sara Naomi Lewkowicz, “Shane and Maggie: A Portrait of Domestic Violence”, con cui la fotografa cerca di rappresentare l’abuso domestico come un processo, piuttosto che come un singolo incidente, Mandra Stella Cerrone con “Silent Family, la famiglia di Stella”, Nadia Cianelli con “Ti sopravvivo”, Giovanni Cocco con “Monia” in anteprima nazionale; L. D’Amore e F. Matarazzo con “Whoami”, associazione Fermaimmagine con “Lasciami guardare” , Emer Gillespie con “Picture you, picture me”, Mimi Foundation con “If only for a second”, Matej Peljhan con “The Little Prince”, Irina Popova con “Another family”, Silvia Rotelli con “R-Esistenze, per un dialogo costruttivo tra coscienza e inconscio”, Camilla Urso e Ekin Bayurgil con “Le mie stanze”.
Inoltre, sempre basandosi sul tema di quest’anno, “Resisto”, la commissione del Perugia Social Photo Fest ha selezionato i quattro progetti vincitori della “call for entry” 2014 tra tutti i 117 partecipanti da ogni angolo del mondo, a conferma del grande successo internazionale ormai raggiunto dal festival perugino (oltre che dall’Italia e da molti paesi europei, anche dall’Australia, Malesia, India, Sudafrica, Canada, America, Argentina). Nell’ambito della “fotografia sociale” ad esporre saranno la spagnola Myriam Meloni con “Behind the absence” e l’italiano Simone Cerio (Parallelozero) con “When the others go away”, progetto realizzato per conto di Emergency. Per la sezione “Fotografia terapeutica” i due progetti selezionati sono quelli dell’americano Jay Sullivan e dall’italiana Marika Delila Bertoni.
Come se non bastasse, anche l’associazione “LuceGrigia” con “IORESISTO” offre ulteriori spunti di riflessione sociale sulla resilienza attraverso una commistura di fotografia e scrittura.
Oltre alla mostra, numerosissime le attività che comporranno questo evento, con la partecipazione del fotografo Alessandro Penso, vincitore del world press photo 2014, con Emergency il 18 novembre alla Sala dei Notari alle ore 18, per raccontare la forza delle persone colpite dalla guerra di recuperare la propria dignità di individui grazie al sostegno medico e progettuale degli operatori impegnati nelle zone dei conflitti.
Il 21 novembre si svolgerà inoltre la conferenza internazionale Experiencing Photography #3 dal titolo “Usare le fotografie per migliorare il benessere e ridurre l’esclusione sociale”, alla Sala dei Notari.
A condurre i vari workshop saranno figure come Vittore Buzzi, Tiziana Luciani, Oliviero Rossi, Lucia Cumpostu e Judy Weiser.
Inoltre, come importante coda del festival, dal 24 al 29 novembre è in programma il primo workshop italiano intensivo formativo sulle tecniche di fototerapia sempre con la Weiser, considerata la massima esponente mondiale in questo ambito, psicologa, arte terapeuta fondatrice e direttrice del PhotoTherapy Centre di Vancouver in Canada, partner del festival.
Una novità assoluta nel panorama nazionale.
Qui trovate il programma integrale del Perugia Social Photo Fest e qui tutte le mostre.