Gli scatti che questa settimana ci suggeriscono i nostri amici di Phases, sono realizzati in seguito all’osservazione della realtà con un’oscillazione indefinita tra violenza e delicatezza.
Lola Hakimian, giovane fotografa francese, diplomata nel 2010 presso l’École nationale supérieure de la photographie, attraverso le sue foto si confronta con la realtà, per poi darne una sua personale interpretazione attraverso la finzione.
My work is about confronting reality, not to reproduce it but to reinterpret it – I engage emotionally with reality.
Lavora istintivamente, lasciandosi trasportare dalle proprie sensazioni mentre scatta. Poi impiega la maggior parte del tempo in quella che è la fase per lei più difficile del suo lavoro: scegliere le foto che creano una narrazione perfetta.
Il suo obiettivo è confrontarsi con la realtà e dare, attraverso le sue foto, una reinterpretazione di essa.
Mette insieme quindi elementi contrastanti tra loro per evidenziare il messaggio di fondo della sua serie Au plasir la douleur, il dolore e il piacere.
Il lavoro di Lola è proprio come l’impermanenza della nostra vita, tutto può cambiare, nulla deve essere bloccato nel tempo, tanto meno il nostro punto di vista. Da ciò deriva l’ambiguità dei suoi scatti, corpi contorti e indefiniti, immagini ad un primo impatto incomprensibili, che acquistano significato viste nell’insieme e a contrasto con le altre.
Un’idea di dolore e piacere raccontata attraverso elementi che siamo abituati a vedere quasi tutti i giorni, ma sotto una luce diversa. Scatti completamente differenti tra loro che, coesistendo nella stessa serie, danno vita al contrasto alla base del lavoro dell’artista.
I look at the world around me, but my practice is also introspective. I use my sensibility: it is expression as something sensitive that matters most for me. For me, sensibility brings out a focus on what is uncertain, undefined. I choose an image according to the indetermination and ambiguity it expresses.
L’artista non ama lavorare con serie chiuse e definite. È solita, invece, accumulare molte immagini e creare dei set di foto che funzionano bene tra loro.
Nel 2010, nella serie “La survivance des ombres“, ha raggruppato immagini che hanno a che fare con la scomparsa e la capacità di andare avanti. Questo evento corrisponde ad un periodo della sua vita che l’ha scossa in maniera emotivamente violenta, e ciò ha decisamente cambiato il modo in cui Lola si avvicina alla fotografia. Da allora, costruisce serie secondo le emozioni che prova in dati momenti.
Since then, I build series according to emotions I feel at given moments in my life: through these series, I create photographic states of mind.
Ma quando si tratta di raccogliere materiale per un’esposizione, molto raramente l’artista propone una serie specifica. Al contrario, preferisce l’idea di un numero infinito di echi che attraversano il suo lavoro, la possibilità di creare nuove strutture e modi di organizzare le sue immagini, per dare vita a nuovi racconti.
Per vedere il resto dell’emblematica serie di Lola Hakimian, date un’occhiata alla gallery a lei dedicata su PhasesMag.