Come si svolge la vita, come trascorrono i giorni nelle località balneari nei periodi dell’anno non dediti alle vacanze? È la domanda che si è posto e a cui prova a rispondere Luca Prestia in questa serie in esclusiva per Artwort.
I luoghi ritratti sono quelli della costa ligure, meta ambita per i torinesi e i cuneesi. Si tratta di spiagge non belle, molto monotone e dove la convivenza delle persone è limitata da spazi ridotti.
Tra preparativi in corso nelle spiagge ed il resto della vita che scorre incurante dell’invasione che da lì a qualche mese l’avrebbe interessata, l’attenzione è tutta rivolta all’ossimoro di questi luoghi, mete di per sé “straordinarie” visto che servono da evasione dall’ordinario – dal lavoro svolto durante tutto il resto dell’anno – che però a loro volta si mostrano in tutta la loro “banale” ordinarietà dettata dal quotidiano.
Eleven pictures of ordinary fun è solo il primo appuntamento della nostra nuova collaborazione mensile con Luca Prestia. In attesa di riprendere il discorso dopo la pausa estiva, vi lasciamo ai suoi scatti inaugurali.
Tutti gli scatti sono caratterizzati da colori tenui, probabilmente perché il contrasto è talmente evidente in ciò che ritraggono che l’autore sembra quasi non voler forzare troppo la mano. Ogni foto ci accompagna quindi ─ quasi inconsapevoli, cullati dal loro tepore ─ verso il messaggio di cui si fa portatrice Eleven pictures of ordinary fun: siamo noi stessi a rendere straordinari dei posti dedicando loro il nostro tempo libero, quello in cui evadiamo dall’ordinario. Non esistono luoghi straordinari di per sé e l’occhio curioso di Luca ce lo mostra in maniera discreta, riuscendo nella difficile impresa di svelare una verità amara ritraendola in tutta la sua bellezza.
Luca Prestia è nato a Torino nel 1971. Si è laureato in Storia moderna presso l’Università degli Studi di Torino, dove ha anche conseguito il dottorato di ricerca nella medesima disciplina. Ha cominciato a fotografare come freelance negli anni Novanta, e dal 2000 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Ha collaborato nella produzione di alcuni documentari a sfondo sociale in qualità di fotografo di scena e di backstage; le sue immagini sono state pubblicate su riviste (italiane e straniere) e su quotidiani cartacei e online, e sono state utilizzate come copertine di libri. Da qualche anno, il suo interesse è perlopiù rivolto alla fotografia di paesaggio e documentaria (sia analogica sia digitale). Il suo ultimo lavoro, concluso nell’estate del 2014, è Confine di S[s]tato, ora pubblicato in un volume fotografico.