In occasione dell’ultima edizione di CreativeOlive, Amor Vacui Studio ha realizzato, con pochi interventi a basso costo, una nuova piazza a San Mauro Cilento.
CreativeOlive è una rassegna internazionale che riunisce in sé giovani ingegneri, architetti, designer, esperti di comunicazione e marketing con l’obbiettivo di mettere in atto un percorso di valorizzazione del territorio del Cilento creando un’occasione di condivisione, confronto e scambio tra i giovani del posto, artisti e coetanei provenienti da tutte le parti del mondo. L’intento è quello di riappropriarsi della bellezza di una terra, della terra, del suo paesaggio naturale, storico, culturale, aprendo l’anima al luogo e creando opere d’arte e di design, ripensando case, giardini, spazi, perché vengano rianimati e visualizzati con l’originalità propria solo della sfida.
L’edizione 2015 si è tenuta dal 21 al 23 agosto 2015 presso il parco sito in via Provinciale, San Mauro Cilento, Salerno. La manifestazione ha invitato i suoi partecipanti a interrogarsi sul tema de l’Altrove, inteso come luogo altro dove parte la nostra sfida, la nostra riflessione riguardo il posto che ogni essere umano aspira ad abitare e vivere al fine di una realizzazione sia personale che comunitaria. “Non è felice, la vita a Raissa”, scrive Italo Calvino ne Le città invisibili, e forse non è felice in nessun posto: partendo da questo presupposto si è fornito uno spunto che permettesse di confrontarsi innanzitutto con il significato dell’Essere Umani, ovvero quell’insieme di rapporti umani, di persone, di parole, immaginazione, che instaura un percorso verso una felicità che non prescinde dalla libertà degli altri di aspirare allo stesso scopo.
Amor Vacui Studio, giovane collettivo di progettazione, curatela e comunicazione dell’architettura nato nel 2013 a Salerno sulla scia di un progetto nato come laboratorio on-line di sperimentazione di nuove forme narrative per l’architettura, si approccia al tema rintracciandone un legame rispetto al proprio lavoro:
“Cos’è l’Altrove per un architetto se non una nuova visione per ciò che c’è già?”
Questa premessa suggerisce il proposito di partecipare al CreativeOlive con qualcosa che lasciasse un segno tangibile, che andasse oltre la sola ricerca progettuale, come nel caso della mostra curata dagli stessi per l’edizione precedente dell’iniziativa. Il sopralluogo sull’area che avrebbe ospitato l’evento, l’ex parco dell’oratorio di San Mauro, mette in luce un luogo che, al di là dell’abbandono e della ruggine sui giochi per bambini, manifesta caratteristiche paesaggistiche uniche, in relazione diretta con l’antica chiesa di San Mauro e a pochi passi dal centro urbano. Viene individuata la potenziale opportunità di restituire uno spazio alla vita del paese, lì dove la chiesa manca di sagrato, trasformando il campetto recintato dell’oratorio in un luogo accogliente di incontro e aggregazione per la collettività in cui ospitare eventi e manifestazioni. Riconoscendo il fatto che una trasformazione urbana, per quanto piccola, deve partire dalla consapevolezza e dalla partecipazione di tutti i cittadini, il primo giorno di lavori sono stati distribuiti per il paese volantini annuncianti “Sta nascendo la tua nuova piazza!”.
In primo luogo si decide di “liberare lo spazio” attraverso l’eliminazione della recinzione: da luogo-barriera il campetto diventa un’area aperta e fruibile a tutti, in relazione col panorama e con la chiesa di San Mauro. La connessione con il contesto viene enfatizzata ulteriormente dal motivo del decoro applicato alla pavimentazione, che deriva dallo studio grafico e cromatico delle riggiole di ceramica vietrese settecentesca che costituivano il pavimento originario della chiesa (oggi conservate al Museo Eleousa di San Mauro Cilento). Richiamati dai volantini, durante la settimana di lavori tutti gli abitanti di San Mauro Cilento si sono interessati all’intervento e, soprattutto i bambini, hanno contribuito, rullo e colori alla mano, a dipingere un tassello della nuova piazza. La nuova pavimentazione, dipinta sull’asfalto, interpreta la tessitura di una pavimentazione storica esasperandone le dimensioni originali e scomponendone i quattro colori principali: attualizzandone le geometrie, un elemento d’identità storico-artistica del paese viene portato ad una scala urbana.
L’inclusione degli abitanti, che instaura il legame tra la realizzazione di un’opera davvero collettiva e il ricordo dell’esperienza, da avvio all’ultimo step previsto dal progetto della piazza, step che va oltre la volontà dei progettisti e dipende direttamente dai cittadini: la riattivazione dello spazio. La piazza è legata all’identità del luogo, ma il senso di appartenenza proviene dalla vita che questo luogo sarà in grado di accogliere e generare. Ai cittadini sta dunque il compito di vivere la nuova piazza, prendendosi cura di essa stessa e della lunga panca di legno lì installata.
Dimostrare, insomma, che l’Altrove è possibile.