Il rapporto tra immagine e suono è sempre affascinante, soprattutto quando si creano delle simbiosi come quelle che vedono coinvolti Simone Brillarelli e Funk Rimini.
Di solito, questo tipo di collaborazioni possono imboccare due strade diverse: la prima è una materalizzazione del suono, dell’io dell’artista, opposta a quella che si percepisce dall’ascolto; la seconda –come in questo caso– è complementare al suono e arricchisce di dati visivi il fruitore.
Abbiamo chiesto a Simone Brillarelli di raccontarci com’è nata l’immagine grafica del primo EP di Funk Rimini in uscita il prossimo 27 maggio per Fresh Yo!.
Tutto il lavoro di Funk Rimini gioca sempre sul “dualismo”: uomo/natura, spazio/terra, futuro/passato, tecnologia/analogico, cultura pop/ricerca etc. Per l’artwork ho immaginato un umanoide funky e cool che viene da un pianeta lontano e che rimane misterioso, celato dietro ai suoi occhiali. Approda sulla terra, probabilmente dal futuro e quando riparte, porta con sé reperti caratteristici della cultura umana: la mela come segno di semplicità, vita ma anche di peccato originale, la sfinge e le piramidi della cultura egizia che pare fossero già in comunicazione con esseri spaziali molto tempo addietro, il fiore di loto come simbolo di purezza e risveglio spirituale ma anche le caramelle gommose e i synth caratterizzanti della cultura pop anni 80: un mix eterogeneo di oggetti che in qualche modo vivono tutti nella musica di Funk Rimini.