Negli spazi della White Noise Gallery nel quartiere S. Lorenzo di Roma è in corso SUPERNOVA, la mostra bipersonale degli artisti Emmeu e Pietro Zucca.
Fenomeno astronomico che si verifica nella Via Lattea mediamente circa tre volte ogni secolo, la supernova è un esplosione stellare così energetica da diffondere una luce osservabile a galassie di distanza.
Se nelle loro precedenti mostre la scelta dei galleristi Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti è stata quella di dividere i due piani della galleria in due spazi, uno per l’esposizione delle opere più identificative e l’altro per la project room, luogo di completa libertà di espressione degli artisti ospiti, in questo caso tutta la galleria diventa luogo di ricerca, di scambio e di contaminazione in cui gli artisti occupano gli stessi spazi.
Dalla tela ai muri per il bisogno della visibilità popolare, Emmeu realizza le sue opere partendo da stimoli esterni presi dalla realtà quotidiana per poi portarli a pura astrazione. La centralità delle tele è caratterizzata dalla presenza fulcro della forma primordiale, il cubo, elemento di partenza dal quale scaturiscono gli sviluppi e le declinazioni delle sue opere. Da questa forma aggiunge e toglie in un continuum creativo ulteriori forme cubiche per creare talvolta città dall’assetto urbanistico con linee direttrici infinite. La rappresentazione rigorosamente a mano libera è smascherata dalla voluta presenza delle linee di costruzione a matita. I colori ad acrilico si impongono forti e decisi, le superfici sono racchiuse da nette linee nere di separazione a rimarcare i volumi spigolosi dei suoi mondi immaginari. La tela risulta essere spazio iniziale di un macrocosmo in espansione, in cui da un nucleo originario scaturiscono, come in un mandala orientaleggiante del gruppo Cryptik, ripetute geometrie in movimento. L’opera diventa inscindibile dalle geometrie spaziali della galleria in cui lastre di luce cosmica attraversano la tela per diventare protagoniste sulle pareti e fondersi con le linee delle sculture di Zucca.
Dal macrocosmo di Emmeu si passa, seguendo una linea rossa tracciata sul pavimento, all’essenzialità di Pietro Zucca. Lo scultore inizia il suo processo creativo in visioni immaginarie per trasferirle in una lunga fase compositiva inondata di prototipi, schizzi e appunti. Il portato accademico influisce sul suo pensiero in cui la linea dell’arco di circonferenza è il modulo originario e da questo studio meticoloso hanno origine sculture in ferro che assumono significato nell’atto del trasformarsi incontrollabile sotto le mani del loro creatore.
Si instaura un rapporto cosmico tra cielo e terra rappresentato dal materiale utilizzato, il ferro, che vede la sua origine dall’universo per insinuarsi nelle viscere della terra. Supernovae, rappresentate nel naturale processo di condensazione-espansione, fluttuano negli spazi della galleria in cui prevalgono forme sinuose e morbide, accentuate dalla presenza , in alcune delle sue opere, del legno, secondo aspetto della sua identità biografica. I rami recisi dell’albero ricordano il duplice rapporto di un elemento naturale che è radicato alla terra ma allo stesso tempo protende le sue braccia verso il cielo. Il persistere di entrambe le componenti si fonde nelle opere entrando in una comunione estetico-visiva.
La stessa comunione si percepisce, negli spazi della White Noise Gallery, tra i due artisti, due giovani menti, due linguaggi, due mondi antichi, pittura e scultura, declinati in una personale chiave contemporanea. Gli spigoli vivi di Emmeu si scontrano-incontrano con la sinuosità delle curve di Zucca per dare vita a delle opere realizzate ad hoc per la bipersonale in cui l’uno esalta il lavoro dell’altro, pur mantenendo forte la propria individualità artistica.
Zucca si appropria dello spazio intangibile, Emmeu delle superfici massive della galleria; entrambi lavorano sui volumi nello spazio tridimensionale, usano colori e materiali brillanti. I due artisti sono stimolati a vicenda, danno forma ad una sintesi visiva perfetta dove scultura e pittura partecipano all’esplosione di una stella che tinge e disegna le forme di Emmeu e fa fluttuare nella galassia le conformazioni plastiche di Pietro Zucca.
Supernova – Geometrie in espansione
White Noise Gallery
Via dei Marsi, n. 20/22, Roma
Dal 7 maggio al 7 Giugno