Se vi capita di fare un salto a Napoli, in queste calde giornate d’agosto, potrete trovare ristoro per il vostro corpo e la vostra mente al museo MADRE. Per tutto l’ottavo mese dell’anno, il museo apre le sue porte a residenti, turisti italiani e non.
Per ripetere l’esperienza degli anni passati, l’ingresso è totalmente gratuito e offre, tra le tante, la mostra di un imperdibile Mimmo Jodice nella più ampia retrospettiva mai dedicata alla sua ricerca artistica. Sono proposti, in un allestimento unitario, tutti i più importanti cicli fotografici di Jodice – dedicati al mondo antico, alla natura morta, alla dimensione urbana, al rapporto con la storia dell’arte – in cui si articolano i principali aspetti e temi della sua ricerca: le radici culturali del Mediterraneo, le epifanie del quotidiano, che declinano un’archetipica antropologia degli oggetti comuni, l’astrazione delle metropoli contemporanee, posta a confronto con l’incanto del paesaggio naturale, la relazione fra tensione metafisica e dimensione della cronaca, così come fra il perdurare del passato nell’identità del presente.
La retrospettiva si chiude con Attesa. 1960-2016, l’ultimo ciclo dell’artista napoletano, attesa di un futuro che mai si compie e che annulla, così, lo scorrere stesso del tempo.
«L’attesa appartiene ad ognuno di noi. Tutti attendono o hanno atteso qualcosa. Una dimensione che da qualche tempo cerco di ritrarre ed ora è diventata progetto. Ho cercato di fare di questo tema una serie di immagini. Difficilissimo! Perché come si fa a rendere visibile l’attesa? Il risultato di quel che ho prodotto finora è in una delle stanze del Madre. Anche qui ho impregnato il mio lavoro dello stesso impegno, quello di dare alla fotografia credibilità come linguaggio dell’arte. Partire da una sensazione, un concetto che si ha nella mente e fare di questi un’immagine che deve comunicare questa sensazione, questo stato della mente. E’ una sfida difficilissima. Ci ho provato, spero di aver centrato l’obiettivo».
All’ingresso del museo, un’opera in situ dell’artista francese Daniel Buren celebra la relazione fra il museo ed il suo pubblico, tra l’istituzione e la sua comunità. La Sala delle Colonne ospita invece la mostra Luna di latte dell’artista francese, Camille Henrot. In mostra sessanta schizzi e disegni, sette sculture e alcuni interventi murali trasformano tre sale del museo nello spazio-tempo domestico dello studio d’artista. Negli spazi del MADRE, inoltre, il pubblico potrà visitare le opere della collezione sitespecific e la nuova collezione permanente in progress.
Gratuite sono anche le visite didattiche organizzate ogni week end del mese d’agosto, dedicate alle due mostre della stagione espositiva estiva del museo: Mimmo Jodice Attesa. 1960-2016 e Camille Henrot Luna di latte.
Recap:
museo MADRE
Via Settembrini 79, 80139 Napoli
Lunedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato 10.00 ⋅ 19.30
Domenica 10.00 ⋅ 20.00