Sede di uno dei musei d’arte contemporanea a cielo aperto più grandi del mondo, Gibellina, città siciliana scossa dal tumulto di un forte terremoto nel 1968, fa sentire la sua salda presenza nel territorio artistico internazionale con il primo Festival di fotografia Open Air.
Aperta il 29 Luglio nella Valle del Balice, Gibellina PhotoRoad è mostre outdoor, talk, workshop, incontri e letture portfolio. Stampe di grande formato, proiezioni e installazioni site-specific, pensate per interagire col tessuto urbano, si alterneranno fino al 31 agosto.
L’idea scatenante del festival è il disordine. Gibellina si interroga su questo tema per intraprendere un viaggio tra le grandi questioni che hanno disegnato e stanno disegnando la nostra storia. Si proietta il presente in una visione positiva secondo cui, il disordine, parola chiave del nostro tempo, puntellato di cataclismi e turbamenti, è in realtà movimento, forza generatrice di un flusso continuo non lineare capace di produrre connessioni inedite. Al pari del celebre pensiero di Nietzsche secondo cui bisogna avere il caos dentro di sé per partorire una stella danzante, è proprio da queste collisioni inedite che esplodono le arti, le avanguardie, le rivoluzioni.
Così esplode anche la fotografia che, come arte del disordine, è mezzo ambiguo di comunicazione visiva. Coi suoi innumerevoli linguaggi, fin dalle origini è portatrice di scompiglio in bilico tra oggettivismo e documentazione, tra astrazione e sperimentazione; ancor più oggi, nel caos visivo della contemporaneità, dove tutto è immagine e dove l’immagine è al centro della storia.
«Viviamo in un secolo dove le culture sono multiple, dove i linguaggi sono multipli e debbono coesistere, anche senza armonia. Non c’è armonia? Certo! Ma la storia di oggi non vuole l’armonia. Perché la storia di oggi è libera. E da questa libertà e da questo magma incandescente forse verrà una nuova era, una nuova civiltà, un nuovo mondo».
Ludovico Corrao, sindaco della Gibellina post sisma, ha dato l’opportunità ad artisti ed architetti di fama internazionale di invadere, ricostruendo, la città di opere d’arte donandole una forte vocazione artistica.
Dalla libertà creativa nasce l’intento di iniziare questa prima edizione nello “spazio aperto”, nello spazio pubblico privo di ogni tipo di inquadramento visivo, in uno scenario che è già esso stesso arte. Gibellina diventa città della fotografia.
“Perché l’arte e la creatività non possono avere costrizioni, e per questo vogliamo oggi farle vivere fuori dai musei”.
Il Festival, grazie al progetto “Obiettivo Creativo: giovani talenti a Gibellina, città della fotografia”, vuole promuovere il saper fare, il pensare e il raccontare, attraverso workshop e incontri di fotografia e arti visive, da cui imparare nuovi linguaggi ed esperienze, sviluppando il talento e l’inventiva, in una forte interazione con l’ambiente circostante.
Una delle mostre più attese è 1968-2016 – Gibellina nello sguardo dei grandi fotografi, esposta al Baglio Di Stefano, sede della Fondazione Orestiadi. La mostra collettiva riunisce le immagini di Olivo Barbieri, Letizia Battaglia, Enzo Brai, Giovanni Chiaramonte, Vittorugo Contino, Guido Guidi, Arno Hammacher, Andrea Jemolo, Mimmo Jodice, Melo Minnella, Sandro Scalia, Silvio Wolf.
Il tema del disordine sarà trattato durante il festival nei progetti di altri artisti nazionali ed internazionali tra cui I Personaggi e Paesaggi di Valerie Jouve, Le Fotografie del 1950 di Milton Gendel, lo sguardo di Petros Efstathiadis in Lohos, Massimo Mastrorillo in God was there and I got so close, Maria Vittoria Trovato con Allure of the seas, le illusioni fotografiche in Wish you were here/Burnt di Emma Wieslander, Silent houses di Turiana Ferrara. Daesung Lee ritrae le persone sull’isola di Ghororama mentre scompare letteralmente la terra sotto i loro piedi a causa dei cambiamenti climatici. Un progetto di video-mapping site-specific, Planet A di Danilo Torre, illuminerà la Chiesa Madre di Ludovico Quaroni, utilizzando immagini provenenti dallo spazio. Durante le tre giornate di inaugurazione il collettivo Sundays Storytelling con la performance Polastoria scatterà tra i visitatori dei ritratti estemporanei in polaroid, su cui verrà scritta una breve storia, da portare a casa.
Recap:
Gibellina PhotoRoad
29 Lugio-31 Agosto