BAG2WORK è un progetto creato dai due designer olandesi Didi Aaslund e Piano Nagler per dare nuova vita a oggetti abbandonati dai rifugiati: un metro quadrato di gomma ricavata dai gommoni e quattro cinghie dei giubbotti di salvataggio formano lo zaino BAG2WORK 21 litri progettato per offrire più spazio possibile utilizzando la quantità minima di materiale. I due progettisti, sotto il nome di No Makers Mad, oggi finanziano la produzione delle borse attraverso Kickstarter.
L’idea è nata dopo aver visitato l’isola greca di Lesbo sulle cui spiagge erano disseminati gommoni e giubbotti di salvataggio. L’esperienza di un workshop nell’isola ha dato il via al progetto coinvolgendo nella realizzazione i rifugiati. Senza elettricità o budget per strumenti costosi, hanno dovuto improvvisare, usando le rivettatrici per assemblare gli elementi. Ciò ha consentito ai lavoratori di saldare rapidamente la gomma rigida delle barche, impiegando un’ora di lavoro a zaino.
La coppia sta raccogliendo fondi per trasportare i materiali di scarto provenienti dalla Grecia nella loro città natale Amsterdam, dove molti rifugiati appena arrivati hanno difficoltà a trovare un impiego. L’obiettivo è aprire un impianto di produzione con cui pagare i rifugiati dipendenti.
“BAG2WORK è una dichiarazione”, ha detto il duo.” Se vogliamo integrare i nuovi arrivati, dobbiamo farli tornare al lavoro. L’intento è dare ai rifugiati una certa autonomia. Dare una nuova vita alle imbarcazioni e ai giubbotti di salvataggio abbandonati sulle spiagge greche. Ed offrire l’opportunità di portare, ovunque tu vada, una storia positiva sulla crisi dei rifugiati.”
L’iniziativa si è diffusa anche a Londra dove un gruppo di studenti del Royal College of Art ha cercato di aiutare i rifugiati realizzando un cappotto prototipo che si trasforma all’occorrenza in una borsa o in una tenda in cui dormire.
BAG2WORK è stato nominato per il New Material Award ed ha partecipato all’esposizione della Dutch Design Week, svoltasi dal 22 al 30 ottobre.