Cromoterapia, diy, design oggi sono termini diffusi e usati da tutti, dai più competenti e non, ma nel 1931 hanno assunto un’ accezione particolare grazie all’architetto rivoluzionario del Novecento, Charles-Edouard Jeanneret-Gris, noto come Le Corbusier.
Un piccolo gioiello per i cultori dell’architettura e del design, Die Farbenklaviaturen è una guida al colore che dal primo dicembre è in vendita all’asta dalla Swann Auction Gallery di New York. Progettata per Salubra, un produttore svizzero di carta da parati, la rara edizione del ’31 è una tastiera interattiva di 43 colori costituita da sezioni pop up ed estraibili. Il sistema di scelta è categorico: l’architetto esige la replica esatta delle vernici. Il libro comprende fasce con campioni di carta da parati e dodici pagine dedicate alle scale di colore, complete di cursore, dove il sapiente studio sugli abbinamenti e sulle interazioni cromatiche crea una tastiera che è l’equivalente visivo di un accordo tonale.
Fondamentale per influenzare nell’architettura stanze ed abitanti, per l’architetto svizzero il colore e la sua progettazione hanno un ruolo determinante quanto un pilastro o una finestra: esso è in grado di creare un ambiente accogliente o di alterare la percezione invadendo la sfera psicologica, il peso, la profondità, la perfezione e l’unità dello spazio. Tre i concetti alla base del libro: utilizzo dei colori naturali per creare atmosfera, applicazione di pigmenti sintetici per dare contrasto, distribuzione di pigmenti sintetici trasparenti per alterare le superfici senza influenzare la percezione visiva dello spazio. La combinazione di sfumature colorate e acromatiche e dei diversi valori di leggerezza sottolinea l’eccezionale esperienza di Le Corbusier nell’architettura e nella pittura che darà vita a tutta la Policromia architettonica.
Per scegliere, si deve sentire non in successione, ma sincronicamente. Per scegliere, bisogna capire di cosa si tratta e l’occhio deve essere come uno strumento agile al servizio di un istinto profondo. Si deve rendere il compito più facile, eliminare le fatiche sterili (gli sforzi della memoria). Si deve classificare, discernere una scelta. L’occhio deve vedere! oggettivamente, veramente.
(Le Corbusier)