Irwin Barbé è un fotografo, filmmaker e artista decorativo francese che vive a Parigi. Al momento ha all’attivo un vasto numero di progetti, dall’abbigliamento alla moda, dalla realizzazione di cover art alla direzione di video musicali. Gli abbiamo fatto qualche domanda.
Innanzitutto, perché hai scelto la fotografia e i video come forma artistica? Spiegaci il tuo punto di vista a riguardo.
Penso che la ragione per cui mi servo di fotografia e video è perché sono mezzi molto intuitivi. Mi piace la loro istantaneità. Non penso sia possibile catturare gli stessi momenti in modo tanto effimero con altre tecniche, come ad esempio la pittura o la scultura.
Raccontaci qualcosa di te. Dove sei cresciuto, e cosa hai studiato/stai studiando al momento.
Ho viaggiato parecchio durante la mia infanzia; per un periodo ho vissuto su un’isola delle Indie Occidentali, oltre che in vari luoghi della Francia. Vivo a Parigi da quattro anni, e studio alla École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs. Al momento sto scrivendo la mia tesi di laurea, un’analisi sulle connessioni tra musica techno e video.
Ci piacerebbe sapere quando hai scattato la tua prima foto, o quando hai realizzato il tuo primo filmato. Di solito si inizia grazie a parenti o amici, però forse non è il tuo caso.
Non ricordo esattamente a quando risale il mio primo scatto, ma penso sia la fotografia di un paesaggio montano, fatta con una macchina fotografica usa e getta che mi diedero i miei genitori. Il primo video lo realizzai insieme ad alcuni amici, quando avevamo 12 anni, ed era una specie di film horror. Da teenager poi ho fatto anche parecchi video di skateboarders.
Quanto credi sia importante viaggiare per un artista visivo?
Viaggiare per me è tutto. Faccio davvero pochissime foto nei posti dove vivo, ho bisogno di vedere posti nuovi per avere l’ispirazione. Durante le scuole superiori, decisi di studiare tramite un corso per corrispondenza, così da poter viaggiare per conto mio e non dover sprecare il mio tempo rinchiuso in un’aula.
Quale altra forma artistica ti offre maggior ispirazione? Le tue ultime collaborazioni con Latency Recordings, CLFT – ma anche tutti i video musicali che hai diretto e realizzato, testimoniano un tuo interesse per la musica.
In realtà ho capito che non sono per niente interessato all’arte. Quando vado a visitare un museo o una galleria mi annoio quasi sempre. E’ molto più interessante ricercare l’arte nella vita stessa. Si può trovare così tanta bellezza e stranezza nel mondo, nei paesaggi, nelle fotografie amatoriali, nella gente, nei libri vecchi, nelle piante – tutto in realtà. Questo è il motivo per cui mi occupo anche di musica. Trovo sia profondamente connessa a noi, in maniera che definirei primitiva. Quando lavoro con dei musicisti, cerco di trovare un modo per far sì che le immagini potenzino la musica. Non voglio distrarre il mio pubblico con essa, ed è per questo che i miei video sono spesso lenti e minimalistici.
Ultima domanda, non di certo per importanza, il tuo regista preferito.
Uno dei registi che preferisco è Werner Herzog. Ammiro il modo in cui i suoi film e i suoi documentari riescono ad essere realistici e onirici al tempo stesso. Sarà incredibile, ma riesce a suggestionarmi ogni volta che guardo un suo lavoro. Devo dire, inoltre, che ammiro la sua dedizione e la sua modestia.
Chiudiamo l’intervista con il tuo ultimo cortometraggio, “Batiment de Son”. Ti ringraziamo per la disponibilità, e in bocca al lupo per la tesi.
Crepi! Grazie a voi per l’interessamento.