Sfilano a cavallo di stalloni di razza gli uomini di giada, i cavalieri dell’imperatore sua Magnificenza Rick Owens.
Pelle diafana, protetti da armature invisibili, vestono l’indefinito e attraversano la storia.
Abiti nel pieno stile Owens, accostati a cappotti doppio petto che decontestualizzano il concetto del medesimo creatore. La moda stessa attraversa periodi di crisi che vanno quindi a rifuggiarsi nel sartoriale, pura via di scampo al peso che la creatività e il nero impongo ai fautori dello stile.
Un nero che non lascia scampo ai suoi autori, un peso morale e quasi religioso che ha bisogno di essere declinato in numerevoli sfumature, lontane ma peculiari al concetto stesso di nero. In contrpposizione Eros e Thanatos accompagnano il passo sicuro di coloro che rappresentano l’amore e la venerazione di un dio buono ma nero.
Drappi rosa e azzurro polvere arricchiscono i marroni e i jeans trattati, unendosi uniformemente a tratti alieni, tipici di creature che condividono con noi la stessa galassia ma non lo stesso pianeta.
Scarpe da scalata aiutano il passo svelto dei cavalieri, leather e jeans li proteggono dagli sguardi critici, una moda che non ha bisogno di protezione né presentazioni ma è in realtà essa stessa protezione e presentazione.