“Non si può nascere a Birmingham, in Alabama, nel 1955 e crescere in South Central (Los Angeles) vicino alla sede Black Panthers senza sentire una qualche responsabilità sociale.”
Queste sono le parole di Kerry James Marshall, considerato uno dei più grandi pittori della sua generazione. Fortemente influenzato dalle sue esperienze da giovane, Marshall ha sviluppato uno stile che si concentra sulla vita e la storia del soggetto nero.
Nelle sue opere oggi presenta le sue opinioni sulla complessità della condizione degli afroamericani con annesso e persistente problema della politica razziale di rappresentazione culturale e di emancipazione sociale.
Nel tentativo di riconciliare il soggetto nero con l’iconografia degli ideali occidentali, Marshall li riunisce nelle sue tele, mette in evidenza l’identità nera ponendola in prospettiva con la storia e contestualizzandola nella situazione socio-politica attuale.
Abbraccia così la storia dell’arte, rafforzandola e colmandola con ciò che lui descrive come “la vita in una banca di immagini”, sollevando questioni sul mantenimento del sistema dell’arte e dei temi inerenti della legittimità, del potere e dell’emarginazione.
Tuttavia, la pittura è davvero solo un aspetto della sua gamma straordinariamente ampia di pratica (che comprende anche la scultura, la fotografia, l’installazione, il collage, il video), di stampa e di animazione.
È proprio questa ricchezza estetica e intelligenza visiva che il M HKA esplora nella mostra “Painting and Other Stuff”, la più grande esposizione personale di Marshall ha tenuto fino ad oggi, co-prodotta da una partnership di musei europei rinomati.
Agendo come uno studio della pratica di Marshall, la portata di questo progetto è anche decorato con la vasta collezione di ritagli di immagini personali dell’artista, un serbatoio di riferimenti sulla rappresentazione nera nelle arti e nella cultura più ampia. L’interesse dell’artista per queste immagini non è solo una questione di rappresentazione formale e narrativa. Per Marshall, la gamma di tecnologia visiva dei media che utilizza, ha anche una dimensione speculativa – la pittura e il disegno vengono utilizzati per mostrare i problemi più profondi e duraturi dell’arte.
Nella sua serie “Souvenir” di dipinti e sculture, rende omaggio al movimento per i diritti civili con francobolli di stampa che caratterizzano slogan audaci dell’epoca.
Marshall crea anche un fumetto per il XXI secolo dove contrappone antiche sculture africane che prendono vita contro una élite cyberspaziale che rischia di perdere il contatto con una cultura tradizionale.