Chi non ha mai giocato con le mattoncini LEGO da bambino, sognando di creare costruzioni maestose ma limitandosi a quelle più geometriche?
Nathan Sawaya, artista americano, utilizza questa forma primaria dei giochi per bambini per creare maestose opere d’arte.
Capolavori composti totalmente di mattoncini assemblati con la sapienza sopraffina di chi ha fatto del gioco il proprio elemento.
Partendo da opere bidimensionali, l’artista è capace di comporre veri e propri quadri costituiti in modo da creare le stesse sfumature che si realizzerebbero molto più semplicemente con un pennello, per arrivare a sculture di dimensioni apocalittiche, come quella maestosa dello scheletro del Tyrannosaurus Rex.
Ma non si tratta di opere statiche come tutti penserebbero, la dinamicità è intrinseca al soggetto per un’opera d’arte che resta sempre dinamica e racconta le emozioni e i pensieri dell’artista.
È il mondo la fonte di ispirazione di Nathan Sawaya, che non si ferma a mere rappresentazioni, ma racconta con abili costruzioni la persona, la personalità, i desideri e le paure, mostrando a tutti che dietro quello che può sembrare un semplice gioco, c’è una realtà profonda e meditata, trasformata in materia plastica e concreta.
Insomma, materia plastica che si fa arte, gioco che si fa emozione. Nathan Sawaya è la rappresentazione vivente che non importa quanto debba essere preziosa la materia per forgiare sapientemente la comunicazione, benchè dietro vi sia un significato profondo in grado di trasmettere, sorprendere e stupire.
Non opere di ordinaria follia, costruite talvolta in più di un mese, ma realizzazioni apprezzate in tutto il mondo, che oggi sono oggetto di una mostra itinerante la quale guarda oltre la comunicazione, perché realizzata per essere capita e capibile.
Un’arte nuova e innovativa, frutto della genialità di uno dei più insoliti artisti contemporanei.