I pattern sono un qualcosa che incontriamo tutti i giorni, li portiamo con noi, camminiamo su di essi, li consumiamo senza nemmeno accorgercene. Sì, perché questi accostamenti visivi richiedono attenzione e la nostra mente è sempre troppo impegnata e rivolta verso altri lidi per accorgersene, ed è per questo che abbiamo bisogno di progetti come quello di Tiziana Cantatore, 25 anni, laureata in Interior Design presso l’Istituto Europeo di Design di Milano.
Milano, ovvero la città del Memphis Milano, movimento d’oro del design made in italy anni 80 che, per sua stessa ammissione, si riflette nei suoi lavori per quella ricercatezza dell’irriverenza cromatica e formale accostata spesso ad un’estetica più naturalistica.
Il progetto (H)EART raccoglie diversi scorci naturali scattati attraverso la piattaforma di Google, Google Earth. Foto satellitari con equilibri dinamici e colori vibranti. La post-produzione fa sì che questi scenari naturali si trasformino talvolta in pattern, altre volte in visioni quasi oniriche.
Credo che sia doveroso definirmi grata alle nuove tecnologie che rendono il mondo sempre più piccolo ed alla portata di tutti, ci permettono di scoprire e conoscere realtà lontane e vicine a noi. L’era del digitale non deve essere vissuta come incontrollata alienazione dalla realtà, ma una potenza in grado di supportarci ed aiutarci. L’avanzata tecnologica contamina e arricchisce tutti i campi professionali e le attitudini del quotidiano.
Come quando da bambino guardando la forma delle nuvole ti ritrovi a rassomigliarla ai contorni di persone e cose a te familiari, qui il procedimento è lo stesso: si tratta di guardare le cose con attenzione, con un occhio diverso, curioso e al tempo stesso libero di volare verso i territori della fantasia. Dopo aver condiviso questo articolo, correte su Google Maps, cercate il vostro indirizzo e guardate la conformazione del territorio, non ci vedete già qualcosa di diverso dal solito?
Ecco come appare la terra vista con gli occhi del cuore.