Taller de Casquería è un collettivo spagnolo composto da giovani architetti che si occupano di architettura, arte e comunicazione con un orientamento strategico verso la comprensione dello spazio.
L’approccio alla costruzione avviene attraverso lo studio delle azioni e mediante una ricerca volta ad analizzare le interferenze tra performance e architettura.
I lavori si tramutano in video, installazioni o vera e propria architettura in cui lo spazio viene trasformato attraverso delle azioni, pedagogiche o fine a se stesse, con la consapevolezza della relatività e fallibilità del processo.
Talvolta il punto di vista riflette la visione di uno spettatore esterno che testimonia l’azione e la sensazione diventa quella di essere sospesi in un mondo di conoscenza legato alle personali esperienze e sensazioni che il progetto/performance riesce ad evocare nel nostro inconscio.
Secondo l’esperienza di Neuhof Pestalozzi, alla base della conoscenza umana sta la facoltà dell’intuizione che è il fondamento di ogni esperienza e conoscenza umana; perciò esso inizia con l’apprendimento diretto e con l’attenta esperienza delle cose sensibili. L’intuizione è la capacità di vedere dentro le cose, oltre gli aspetti sensibili; essa deve muovere dai cinque sensi per giungere progressivamente a rappresentazioni chiare e a concetti ben definiti.
L’idea finale del collettivo spagnolo è quella di catturare l’identità dei luoghi, delle persone o di particolari gruppi sociali in un specifico momento, decontestualizzata da una situazione imposta.
Risulta interessante notare come l’idealizzazione metodologica dell’azione umana (e non) nasconda una visione pragmatica ed anti-metafisica dell’educazione all’architettura e agli esseri viventi che la popolano.
Questi film creano un catalogo di esperienze che aprono un percorso per la descrizione di spazi architettonici, senza cliché convenzionali o inquadrature fisse statiche, amplificando l’importanza della dimensione umana nell’architettura di comunicazione.
(Manuel Ocaña)