Christian Boer ha ideato un particolare carattere tipografico in grado di facilitare il compito dei lettori affetti da dislessia
Parliamo spesso di font su Artwort, ma quello ideato da Christian Boer non è il classico carattere che trovereste su Behance, per intenderci. Sì, perché Boer ha pensato di escogitare un modo per aggirare alcuni dei problemi tipici dei dislessici. Non si tratta di un qualcosa di originale, in rete abbiamo trovato altri esempi del genere, ma questo sembra coniugare l’aspetto estetico con lo scopo che si prefigge in maniera migliore rispetto ai suoi predecessori.
Ed ecco quindi che rendendo più marcato il lato inferiore delle lettere, allungando sia la parte iniziale che quella finale delle stesse, Dyslexie si erge a soluzione affascinante per un problema che colpisce una fetta del 3-4% della popolazione già solo in Italia.
«I caratteri tradizionali sono progettati esclusivamente con un criterio estetico, il che significa che spesso hanno tratti che li rendono difficili da riconoscere per le persone dislessiche. Spesso per i dislessici le lettere di una parola sono confuse, si girano su se stesse e si mescolano perché sono troppo simili»
Dyslexie è attualmente ospitato alla Istanbul Design Biennial, anche se è nato come progetto di tesi per l’Utrecht Art Academy nel 2008. Da poco è possibile scaricarlo gratuitamente in modo da migliorare l’esperienza quotidiana nello scrivere, stampare documenti, leggere e-mail o navigare sul web delle persone affette da dislessia.
Per quanto riguarda il colore, Boer ha scelto un blu scuro non a caso:
«When they’re reading, people with dyslexia often unconsciously switch, rotate and mirror letters in their minds. Traditional typefaces make this worse, because they base some letter designs on others, inadvertently creating ‘twin letters’ for people with dyslexia»
Il video che segue spiega il funzionamento del font