Maison Martin Margiela Artisanal – Finalmente la nuova collezione disegnata da Galliano.
John Galliano è ufficialmente tornato.
Tutti i rumors precedenti sono stati confermati e i miti sfatati.
Artwort vi aveva già parlato del suo ritorno al momento della conferma del suo nuovo ruolo da Maison Martin Margiela.
Il giorno è arrivato, finalmente ha sfilato la collezione Haute Couture Margiela che tanto aspettavamo.
Solo pochi gli invitati selezionati, quasi un conclave diretto da Anna Wintour, maestra di cerimonie e artefice dell’evento.
Un palazzo londinese asettico, una scheggia di vetro, un luogo che poteva essere nessuno o tutti quanti, una sala essenziale composta da sole 2 file di sedie, un pavimento metallico e all’improvviso il nulla. Un suono di tromba apre la sfilata.
D’altronde Galliano, si sa, è uno showman e come tale non si è risparmiato nemmeno questa volta, ma la sua bravura nello stupire è solo paragonabile alle sue capacità artigianali, e i virtuosismi ai quali ci ha abituato rivivono riletti in chiave margieliana.
L’azzardo di Renzo Rosso (proprietario di Margiela) è da vedersi come controtendenza in un momento critico come questo, dove la moda parla quasi solo ed esclusivamente di finanza a scapito di quello che è il motore pulsante di questa industria, la creatività.
25 look, studiati nel minimo dettaglio, hanno tutto quello che rimane di Galliano e ciò che di Margiela c’è sempre stato. Il connubio impossibile di queste due realtà si tramuta in un’unione di fatto più che azzeccata.
La collezione è inaspettatamente commovente e ovviamente nostalgica: sono resti del cabaret anni 20, echi di Elsa Schiaparelli, trofei ammaccati di glorie passate, quasi una denuncia ai vecchi fasti che lo contraddistinguevano da Dior.
Le foto sono quelle che documentano il punto di vista degli invitati, la stampa non era prevista a questo grande evento. Padrone della serata è stato il savoir faire unico e leggendario di Galliano che mischia idoli provenienti da un possibile culto legato a divinità marine per mettere in scena lo spettacolo di MMM.
L’animo della Maison resta vivo anche se reinterpretato dai canoni di Galliano.
Sfilano quindi abiti che sono pura creatività, quasi un Comme Des Garçons che abbandona totalmente la forma del capo per dedicarsi a installazioni contemporanee. Colpo di scena di questa sinfonia dai toni malinconici, la scelta di chiudere la sfilata facendo uscire in passerella le tele preparatorie, in altre parole i modelli che anticipano il capo finito, una tela bianca sulla quale apportare ogni modifica che lo renda quanto più vicino alla perfezione.