Quando le distanze che sei abituato ad affrontare sono quelle del Sud Africa o, peggio ancora, dell’Australia, viaggiare in auto dall’Europa Occidentale fino alla Mongolia non deve essere poi così male.
Deve aver pensato proprio questo Rebecca Trollip quando è venuta a conoscenza per la prima volta della Mongol Rally.
Nata nel 2004, la Mongol Rally è un’infinita gara di rally a scopo benefico che vede numerosi concorrenti, in auto o (i più temerari) in moto, gareggiare, in un clima comunque non competitivo, alla volta di Ulan Bator, capitale dal nome altisonante della Mongolia.
“Essendo cresciuti vicino l’oceano, e quindi passando gran parte del nostro tempo libero surfando, volevamo provare qualcosa di diverso. Eravamo anche sul punto di comprare delle piccole moto, delle Honda, per un viaggio on the road. Poi mio fratello ha trovato la Mongol Rally. Il sito era davvero fantastico, così come l’idea. Veniva definita “la più grande avventura al mondo”, e allora non abbiamo avuto dubbi.”
È così che Rebecca racconta l’inizio della sua avventura a Loris Luppi. Successivamente, mette su una campagna di raccolta fondi attraverso una pagina Facebook che funge anche da diario di viaggio. L’intento è quello di finanziare la Bryn’s School, una organizzazione a base familiare che gli Hendry hanno messo in piedi (e gestito) dopo la morte del figlio, Bryn, appunto.
Durante questo periodo, Rebecca comincia a scattare tantissime foto e a mandarle a Loris che le raccoglie freneticamente.
“Sento tutto ciò come se fossi anche io su quella macchina grazie ai racconti e alle foto che mi invia”.
Nasce così, in Loris, l’idea di mettere su carta quelle foto e, con questa, la ricerca di un editore disposto a realizzare il tutto: un altro viaggio – stavolta all’interno della non fiorente editoria italiana. Slittamenti, ritardi e con questi l’impressione di star per fare un buco nell’acqua.
Poi, come sempre avviene, per caso l’illuminazione, l’incontro perfetto, quello con la casa editrice Antler Press, di base nell’evocativa Cornovaglia.
“Questa piccola casa editrice inglese mi prende bene già dalla grafica che presenta: minimale, bianco e nero e scrittura a caratteri piccoli”.
L’unione tra un modenese, un’australiana in vacanza in Euopa e la piccola casa editrice inglese funziona e viene così stampata “All Quiet on The Eastern Front”.
La fanzine, che si compra qui, racconta un altro volto della strada da Leopoli a Kiev, del Cherry Bomb Hotel, di una normalità straordinaria in un periodo difficile. Di bus gialli, case triangolari e piccole drogherie.
Rebecca e suo marito hanno concluso il rally con la loro Nissan Micra 1200cc (come vogliono le regole), sono arrivati in Mongolia nei primi giorni di settembre 2013, proseguito ancora per un po’ e poi sono tornati in Australia.
“Back surfing”.
Messa da parte la più grande avventura al mondo si torna alla normalità. La stessa che Rebecca (e Loris) hanno messo in evidenza.
Tutto tranquillo sul fronte Orientale.