Immaginiamo di osservare il mondo come se fossimo formiche: come apparirebbe il caos metropolitano ai nostri occhi? Come sarebbero gli oggetti che ci circondano, che importanza avrebbero, che forma?
Slinkachu guarda il mondo come se avesse gli occhi delle formiche. Crea scene di vita quotidiana in miniatura e le adatta adoperando gli elementi che ritroviamo puntualmente tutti i giorni tra le nostre mani: il tappo di una bottiglia, una scarpa, la buccia di un mandarino. Come un regista, Slinkachu studia i particolari della scena, le condizioni climatiche ideali, il punto preciso della città in cui riuscire a suscitare un determinato sentimento nello spettatore.
L’artista ripropone una realtà micro solo nei fatti, ma dall’ampio significato: attraverso le sue creazioni vuole infatti evidenziare come – a volte – l’uomo appartenga ad una società spesso frivola, attenta all’elemento fisico, alla materialità.
La realtà viene servita con un’aggiunta di colore, come a sottolineare la volontà di interrompere il grigiore della città.
Slinkachu offre le sue opere al mondo, dona loro la vita e lascia che gli eventi facciano il loro corso, che gli spettatori interagiscano con le stesse e restino incuriositi da questo mondo microscopico. Infine, le cattura con degli scatti per renderle immortali, per far sì che possano ancora comunicare.