In Svezia edifici di piccole dimensioni possono essere realizzati senza il permesso di costruire, dando vita a una grandissima sperimentazione di materiali e forme come Chameleon Cabin, una casa delle vacanze fatta di carta come un origami. Mattias Lind mette in discussione la bidimensionalità della carta, non solo facendola diventare materiale da costruzione, ma dandole una connotazione prospettica dipendente dal punto di vista. Le pareti sono piegate per aumentare la stabilità e ottenere una superficie sfaccettata il cui aspetto cambia muovendosi nello spazio: la casa può sembrare un blocco di marmo nero o una scatola bianca timidamente appoggiata sul prato. Il giallo brillante di porte e finestre unifica la visione in movimento e rafforza la potenza visiva di un interno di soli sette metri quadri.
Due millimetri di spessore e cento grammi di peso, i dati tecnci della costruzione sono di certo minimali, ma il Miniwell – di cui sono composti i fogli – è stabile e duraturo se relazionato alla quantità di materiale utilizzato. La struttura è molto flessibile, realizzabile in sito e estensibile fino a una lunghezza di cento metri. Il tetto è letteralmente montato sulla struttura perimetrale, con un incastro su modello Lego.
Con questa opera Mattias Lind sfida i limiti di un materiale deperibile come la carta, giocando con le sue possibilità volumetriche e strutturali e proponendo un tipo di costruzione leggera e rinnovabile.