Corpicrudi è il progetto artistico ideato da Samantha Stella in collaborazione con Sergio Frazzingaro, la cui ricerca si articola attraverso linguaggi visivi e performativi. Il loro campo di indagine estetica è, come si potrebbe facilmente immaginare, il corpo.
Raramente un nome riesce ad essere così incisivo, sintetizzando efficacemente tutto lo spirito di un progetto mediante l’accostamento di due sole parole. Corpicrudi evoca una carnalità priva di filtri e inibizioni, una semplicità dirompente e destabilizzante.
Abbiamo chiesto a Samantha Stella di parlarci di alcuni aspetti del loro lavoro.
Il nome del vostro progetto, Corpicrudi, sembra contenere una precisa dichiarazione d’intenti. Il corpo “crudo” ha ancora l’incisività e la forza di smuovere e provocare?
Ogni opera artistica non ha solo valenza di pura espressione di un’urgenza personale, ma il compito di smuovere e provocare sensazioni e riflessioni nel suo fruitore. Quindi si, direi che il corpo ha, come ogni altro mezzo e linguaggio utilizzato, tale forza.
I vostri lavori sono attraversati da forti tensioni contrastanti. A un tempo celebrano l’ideale neoclassico di bellezza – puro, limpido, statico – e lo distruggono. Puoi delinearci la tua particolare visione estetica?
È l’inevitabile incontro-scontro tra idea e realtà, propensione verso una bianca bellezza utopica e tensione verso una lucida nera consapevolezza.
Le vostre opere fanno frequentemente riferimento a semplici forme geometriche e singoli elementi cromatici. Questi appaiono come i punti di riferimento su cui si costruisce la complessa architettura dei movimenti dei corpi.
Il corpo viene utilizzato nella costruzione di una nostra opera artistica come un elemento strutturale allo stesso livello di un oggetto o di un’immagine fotografica o di un’immagine video, ovvero di tutti gli elementi di cui l’opera è coralmente formata e che vengono assemblati in modo diverso e talvolta parziale a seconda della natura del luogo che li accoglie. Ogni elemento è atto alla costruzione di una visione, con parti fisse, altre in movimento, la cui combinazione, disposizione geometrica e cromia determinano il sapore della suggestione indagata. Parlerei non di architettura di movimento dei corpi, ma di architettura della suggestione, della quale fa parte un altro elemento di non minore importanza, il suono. E’ una costruzione scenico-installativa perlopiù basata su simmetrie, geometrie simboliche arcaiche, come appunto il triangolo, rimandi architettonico-scultorei classici, musiche dal sapore spesso dark wave, ora più punk rock ora più evocative, ed attitudini posturali del corpo che svelano un’attenzione di natura prossemica atta a creare rigore, simbologia e atemporalità.
Le vostre performance sembrano innervate da una sacralità sotterranea che ne fa assumere spesso un aspetto rituale. A cosa è dovuto questo carattere particolare?
Credo che l’aspetto sacrale e rituale delle azioni performative che io definisco “installazioni live” (riconducendosi al discorso di cui sopra, poiché ogni elemento installativo concorre a comporre tale azione e non solo il corpo, che può essere il mio e/o altri corpi), nasca dalla natura delle tematiche indagate, in primis la vita e la morte, il bene e il male, ovvero i primi quesiti con cui l’uomo ha dovuto da sempre confrontarsi. È in quel sottile interstizio atemporale ed intrigante dove gli opposti sembrano toccarsi che si insinuano le nostre suggestioni.
Puoi anticiparci qualcosa di quello che avete in cantiere?
I progetti futuri confermano il percorso su diversi piani di linguaggio, luoghi e collaborazioni che abbiamo da sempre sviluppato. Accanto a progetti firmati Corpicrudi, ci sono e ci saranno progetti firmati solo da me o mie collaborazioni con altri artisti, come è accaduto con l’artista Jasa nel padiglione sloveno dell’attuale Biennale di Venezia, mentre Sergio si sta dedicando principalmente alle sue produzioni musicali elettroniche con l’ultimo progetto My Flower.
Il 10 ottobre due video Corpicrudi (uno dalla mia installazione live Sinfonia in Rosso a cura di Francesca Alfano Miglietti presentata da NonostanteMarras a Milano, uno dall’installazione live Prelude for a Symphony in Black presentata con il coreografo Matteo Levaggi all’Ace Museum di Los Angeles insieme alla band Von Haze), saranno proiettati al Museo Marca di Catanzaro per Duplice-Mente…De-Costruire, evento a cura di Simona Caramia per l’XI Giornata del Contemporaneo indetta da Amaci.
Stiamo attualmente collaborando con i giovani designers Lavinia Fuksas e Alessandro Grimoldieu che hanno dedicato al nuovo progetto Vita Nova di Corpicrudi, su cui stiamo lavorando per la presentazione, un gioiello della loro collezione presentata durante la Milano Fashion Week di fine settembre.
Saremo in residenza negli spazi teatrali di Acasa | Scenario Pubblico a Catania con il nuovo spettacolo Preludio per una Sinfonia in Rosso firmato Matteo Levaggi | Corpicrudi, di cui sono performer con Levaggi e la coreografa e danzatrice Cristina Rizzo (con musiche anche di My Flower) in debutto il 16 e 17 Gennaio 2016.
Sto inoltre collaborando con il nuovo progetto musicale di Nero, cantante e musicista dalle sonorità che ama definire Death’n’Roll, di cui è imminente l’uscita del nuovo album.