Il bello, e al tempo stesso il brutto delle fotografie digitali e del loro boom dovuto agli smartphone, è che ora tutti possono scattare migliaia di foto. Una sorta di democratizzazione che permette a talenti che non hanno i mezzi di emergere e farsi notare, ma che permette anche che vengano scattate migliaia di foto identiche, piene di cliché che nulla aggiungono.
Presentata come “a disobedient tool for taking unique photographs” questa Camera Restricta è dotata di un GPS che localizza la posizione e cerca online tutti gli scatti fatti nelle vicinanze. Se ce ne sono troppi, l’obiettivo si ritrae e sarà impossibile usarla.
Phillipp Schmitt, la mente dietro il progetto, spiega da dove nasce l’idea:
“Dal mio appartamento ho una vista su una fontana. Bella, ma niente di eccezionale. Eppure vedo spesso persone far foto e mi chiedo quante noiosissime foto di quella fontana esistano. Controllando on line ho avuto la conferma alla mia teoria e così ho controllato anche per monumenti più famosi. Stesso risultato. Milioni di foto identiche per lo stesso monumento.”
La macchina fotografica, ad ogni modo, non è in vendita, è bensì un progetto artistico che per ora non viene messo in commercio perché Schmitt dubita possa assolvere alla sua reale funzione.
“Non puoi giudicare l’unicità di una foto semplicemente basandoti sulla geolocalizzazione. Per questo motivo sono convinto che la Camera Restricta non possa portare realmente a foto migliori. Invece sono sicuro che come progetto possa portare le persone a riflettere.”