Zimoun è un artista autodidatta svizzero, che ha fatto della sua passione per il sonoro la sua professione. È conosciuto in tutto il mondo per la realizzazione di installazioni che prendono vita grazie all’uso di materie prime industriali come scatole di cartone, sacchetti di plastica o vecchi mobili, uniti ad elementi meccanici quali motori, cavi, microfoni, altoparlanti e ventilatori.
“Da quando ero un ragazzino mi interessava esplorare il suono, suonare strumenti e creare composizioni a supporto delle arti visive come dipinti, fumetti, fotografie e così via.”
Ossessionato dal lavorare in tutti questi campi insieme e dare vita a creazioni uniche che potessero inglobare i due mondi del visivo e de sonoro, Zimoun, vuole sottolineare con le sue opere il caos della vita e il modernismo utilizzando quel minimalismo che contraddistingue il suo stile e la sua arte. L’utilizzo delle parti meccaniche nelle sue opere vuole riferirsi alla presenza dell’elettronica nella vita odierna, ai macchinari che tendono a portare avanti le nostre esistenze.
In particolare, alla mostra What Lies Beneath al Borusan Contemporary ad Instabul, Zimoun utilizza duecentocinquanta scatole di cartone posizionate ognuna in un posto assolutamente specifico, riunite in una stanza completamente bianca, quasi a simulare una scatola più grande che ingloba l’installazione stessa. Un meccanismo controllato, posizionato accanto ad ogni scatola, crea vibrazioni sonore e fisiche che danno dinamismo a tutta l’installazione.
“Sono interessato da un lato ad un mix di strutture viventi, e dall’altro al controllo in merito alle decisioni e ai dettagli. Una combinazione di strutture in continua evoluzione che, o si generano per caso, o per reazioni a catena o per altri sistemi generativi, e un posto delimitato nel quale questi eventi possono accadere. Le intenzioni compositive si manifestano attraverso il mio deliberato contenimento e attento monitoraggio. Quindi non sto usando la possibilità di scoprire risultati inattesi, ma di elevare i lavori a un livello più alto di vitalità”
Le opere di Zimoun sono precisi giochi di poesia che generano risultati inaspettati per l’osservatore. Così dinamiche, ma capaci di immobilizzare chi le osserva, tanto da creare una sorta di dipendenza. C’è la voglia di aspettare quello che accadrà dopo, in queste opere che si realizzano in un lasso di tempo variabile e che vivono anche quando non le si osserva.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare Zimoun in occasione della pubblicazione del secondo numero di AWM.