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Artwort Design Kartell goes Sottsass : a tribute to Memphis
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Kartell goes Sottsass : a tribute to Memphis

  • 28 Gennaio 2016
  • Mattia Capozzi

Questo il nome della collezione scelta dalla storica azienda italiana Kartell, che ha messo in produzione alcuni progetti inediti nati (nel 2004) dal genio di Ettore Sottsass gli scorsi 20 e 22 gennaio in occasione dell’edizione 2016 di IMM a Colonia e della Maison & Objet a Parigi; anticipato in Italia, a Milano, il 14 aprile del 2015 in occasione del Salone del Mobile.

Gli allestimenti, curati dall’architetto italiano Ferruccio Laviani, propongono otto vasi ed una lampada in linea con la produzione di Memphis, le cui altre creazioni tessili tappezzano l’intero spazio espositivo conferendogli quel tono vivace, acceso, geometricamente equilibrato che trasporta l’osservatore in una dimensione placidamente ludica, fatta di colori inaspettati.

“Da ragazzo, inevitabilmente mi interessavano i colori puri. Freschi, allegri. Poi ho cominciato a mescolarli, a cercarne di più sofisticati” 

Vetrina di allestimento
Vetrina di allestimento

La nascita dell’Avanguardia artistica e di design Memphis affonda le proprie radici negli anni ’80, propriamente l’11 Dicembre  del 1980, quando, durante un incontro tenutosi presso la casa di Sottsass cui parteciparono personalità come Aldo Cibic, Michele De Lucchi e Marco Zanini (sebbene vi facessero parte anche Nathalie Du Pasquier, Micheal Graves, Alessandro Mendini ed Hans Hollein) si discusse sulle nuove frontiere cui il design italiano del tempo sarebbe dovuto approdare. 

Ironicamente (questa la chiave progettuale dell’intero gruppo) il nome nacque dalla canzone di Bob Dylan “Stuck Inside of Mobile” che si dice si fosse più volte bloccata sul verso «with the Memphis Blues Again». 

Il gruppo avanguardista raggiunse esiti piuttosto inaspettati, con maggiore lungimiranza di quanto gli altri avessero potuto sperare: è proprio il suo carattere eclettico (Sottsass si era formato nella bottega del pittore Luigi Spazzapan, aveva letto i libri della Beat Generation di Ginsberg e Kerouac ed aveva viaggiato molto), che lo rende molto apprezzato ovunque (la collezione della Kartell verrà allestita nei Flagship Stores di 140 città nel mondo) e tutt’ora molto moderno, o, per meglio dire, post-moderno.

“I viaggi, in particolare, dovrebbero servire a uscire dalla condizione scolastica, qualunque essa sia. Alla fine sommi le esperienze, le visioni, le emozioni, e diventi tu”

Memphis fu infatti elucubrazione di un pensiero tutto Post-moderno (che Sottsass definì “un tentativo americano di trovare una zona autoctona nella loro architettura”) che fece tesoro del lascito sia razionalista che funzionalista del design degli anni precedenti, ma lo modificò profondamente realizzando un’immagine scomposta in frammenti di sensazioni ed emozioni che solo questi oggetti riescono a trasmettere in una chiave estetica di bellezza molto peculiare: “So soltanto che la bellezza è una convenzione: fra noi due,  fra nazioni,  fra periodi storici. Ci si mette d’ accordo su cosa è bello,  di nascosto.”  disse infatti il designer all’età di 90 anni.

The Memphis Manifesto
The Memphis Manifesto

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Mattia Capozzi

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