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GOSHKA MACUGA: TO THE SON OF MAN WHO ATE THE SCROLL Immagine della mostra alla Fondazione Prada – Milano Goshka Macuga in collaborazione con Patrick Tresset Before the Beginning and After the End, 2016 5 tavoli (blu, rosso, verde, giallo, grigio) con teche, disegni a biro realizzati mediante il sistema “Paul-n” su rotoli di carta, opere d’arte e oggetti 1 tavolo (nero), disegni a biro realizzati mediante il sistema “Paul-A” su un rotolo di carta In primo piano: Sherrie Levine False God, 2007 Bronzo Foto Delfino Sisto Legnani Studio Courtesy Fondazione Prada
Artwort Arte To the Son of Man Who Ate the Scroll – Goshka Macuga presso Fondazione Prada
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To the Son of Man Who Ate the Scroll – Goshka Macuga presso Fondazione Prada

  • 8 Febbraio 2016
  • Felice Moramarco

To the Son of Man Who Ate the Scroll è il progetto espositivo è ideato e curato da Goshka Macuga realizzato presso la Fondazione Prada a Milano.
Operando nel punto d’incontro tra discipline diverse come scultura, installazione, fotografia, architettura e design, la mostra esplora questioni fondamentali come il tempo, l’origine, la fine, il collasso e la rinascita, ponendosi come linea guida un interrogativo essenziale: quanto è importante affrontare la questione della “fine” nel contesto della pratica artistica attuale?

Goshka Macuga To the Son of Man Who Ate the Scroll, 2016 Androide, trench di plastica, scarpe fatte a mano (scarpa 1: schiuma espansa; scarpa 2: cartone, lino) Foto Delfino Sisto Legnani Studio Courtesy Fondazione Prada

La mostra che attraversa gli ampi spazi del Podium, della Cisterna e della galleria Sud è organizzata su più livelli. Al primo livello è esposto un androide, concepito da Goshka Macuga e prodotto in Giappone da A Lab, che ripete senza sosta frammenti di discorsi di grandi pensatori. Il robot, che domina la scena, è circondato da una selezione di opere di grandi dimensioni che evocano l’idea del cosmo di artisti come Phyllida Barlow, Robert Breer, James Lee Byars, Ettore Colla, Lucio Fontana, Alberto Giacometti, Thomas Heatherwick ed Eliseo Mattiacci, oltre a un nuovo lavoro dal titolo Negotiation sites after Saburo Murakami, realizzato da Goshka Macuga.

GOSHKA MACUGA: TO THE SON OF MAN WHO ATE THE SCROLL Immagine della mostra alla Fondazione Prada – Milano Goshka Macuga in collaborazione con Patrick Tresset Before the Beginning and After the End, 2016 5 tavoli (blu, rosso, verde, giallo, grigio) con teche, disegni a biro realizzati mediante il sistema “Paul-n” su rotoli di carta, opere d’arte e oggetti 1 tavolo (nero), disegni a biro realizzati mediante il sistema “Paul-A” su un rotolo di carta In primo piano: John De Andrea Arden Anderson and Norma Murphy, 1972 Olio su poliestere e fibra di vetro Foto Delfino Sisto Legnani Studio Courtesy Fondazione Prada
GOSHKA MACUGA: TO THE SON OF MAN WHO ATE THE SCROLL Immagine della mostra alla Fondazione Prada – Milano Goshka Macuga in collaborazione con Patrick Tresset Before the Beginning and After the End, 2016 5 tavoli (blu, rosso, verde, giallo, grigio) con teche, disegni a biro realizzati mediante il sistema “Paul-n” su rotoli di carta, opere d’arte e oggetti 1 tavolo (nero), disegni a biro realizzati mediante il sistema “Paul-A” su un rotolo di carta In primo piano: John De Andrea Arden Anderson and Norma Murphy, 1972 Olio su poliestere e fibra di vetro Foto Delfino Sisto Legnani Studio Courtesy Fondazione PradaBefore the Beginning and After the End, 2016 5 tavoli (blu, rosso, verde, giallo, grigio) con teche, disegni a biro realizzati mediante il sistema “Paul-n” su rotoli di carta, opere d’arte e oggetti 1 tavolo (nero), disegni a biro realizzati mediante il sistema “Paul-A” su un rotolo di carta In primo piano: John De Andrea Arden Anderson and Norma Murphy, 1972 Olio su poliestere e fibra di vetro Foto Delfino Sisto Legnani Studio Courtesy Fondazione Prada
GOSHKA MACUGA: TO THE SON OF MAN WHO ATE THE SCROLL Immagine della mostra alla Fondazione Prada – Milano Goshka Macuga in collaborazione con Patrick Tresset Before the Beginning and After the End, 2016 5 tavoli (blu, rosso, verde, giallo, grigio) con teche, disegni a biro realizzati mediante il sistema “Paul-n” su rotoli di carta, opere d’arte e oggetti 1 tavolo (nero), disegni a biro realizzati mediante il sistema “Paul-A” su un rotolo di carta In primo piano: John De Andrea Arden Anderson and Norma Murphy, 1972 Olio su poliestere e fibra di vetro Foto Delfino Sisto Legnani Studio Courtesy Fondazione Prada
GOSHKA MACUGA: TO THE SON OF MAN WHO ATE THE SCROLL Immagine della mostra alla Fondazione Prada – Milano Goshka Macuga in collaborazione con Patrick Tresset Before the Beginning and After the End, 2016 5 tavoli (blu, rosso, verde, giallo, grigio) con teche, disegni a biro realizzati mediante il sistema “Paul-n” su rotoli di carta, opere d’arte e oggetti 1 tavolo (nero), disegni a biro realizzati mediante il sistema “Paul-A” su un rotolo di carta In primo piano: John De Andrea Arden Anderson and Norma Murphy, 1972 Olio su poliestere e fibra di vetro Foto Delfino Sisto Legnani Studio Courtesy Fondazione PradaBefore the Beginning and After the End, 2016 5 tavoli (blu, rosso, verde, giallo, grigio) con teche, disegni a biro realizzati mediante il sistema “Paul-n” su rotoli di carta, opere d’arte e oggetti 1 tavolo (nero), disegni a biro realizzati mediante il sistema “Paul-A” su un rotolo di carta In primo piano: John De Andrea Arden Anderson and Norma Murphy, 1972 Olio su poliestere e fibra di vetro Foto Delfino Sisto Legnani Studio Courtesy Fondazione Prada

Il piano superiore è interamente dedicato a Before the Beginning and After the End, risultato di una collaborazione tra Goshka Macuga e Patrick Tresset. L’installazione è composta da sei tavoli, cinque dei quali coperti da lunghi rotoli su cui sono stati realizzati schizzi, disegni, testi, formule matematiche e diagrammi, con l’intento di illustrare la storia del progresso umano. Sul sesto tavolo, invece, i robot della serie Paul-A continueranno a disegnare per tutta la durata della mostra. Opere d’arte antica e contemporanea di artisti come Hanne Darboven, Lucio Fontana, Sherrie Levine, Piero Manzoni e Dieter Roth, oggetti rari, libri e documenti sono sparsi sui tavoli, creando un contrasto tra ciò che ha rappresentato il progresso dell’umanità e quello che potrebbe rappresentare il suo possibile collasso.
L’ultimo livello della mostra accoglie decine di sculture in bronzo collegate tra loro da lunge sbarre metalliche. Sono sculture di pensatori e figure storiche che nel bene e nel male hanno saputo rappresentare tutta la grandezza e complessità del genere umano.

Goshka Macuga International Institute of Intellectual Co-operation, Configuration 5, Beginning: Charles Darwin, Madame Blavatsky, Nicolas Copernicus, Martin Ryle, Fred Hoyle, Andrei Linde, Stephen Hawking, Yuri Gagarin, Anaximander, Carlo Rovelli, 2015 Bronzo Foto Delfino Sisto Legnani Studio Courtesy Fondazione Prada
Goshka Macuga International Institute of Intellectual Co-operation, Configuration 5, Beginning: Charles Darwin, Madame Blavatsky, Nicolas Copernicus, Martin Ryle, Fred Hoyle, Andrei Linde, Stephen Hawking, Yuri Gagarin, Anaximander, Carlo Rovelli, 2015 Bronzo Foto Delfino Sisto Legnani Studio Courtesy Fondazione Prada

Recap:
To the Son of Man Who Ate the Scroll
Fondazione Prada – Milano
4 Febbraio – 19 Giugno 2016

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Felice Moramarco

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