Abelardo Morell è un fotografo cubano trasferitosi a Boston e attualmente figura di rilievo della Edwynn Houk Gallery di New York.
Noto nel mondo della fotografia soprattutto per la creazione di immagini attraverso una camera oscura, cela dietro ogni sua opera l’idea di utilizzare questa tecnica per la sua particolare visione del rapporto tra mondo interno ed esterno.
È il 1991 quando Morell inizia ad impiegarla, e ciò avviene in seguito ad una prima sperimentazione compiuta nel suo salotto, trasformandolo in una camera stenopeica. Necessitando di buio totale, egli ricopre tutte le finestre con della plastica nera per poi incidervi un piccolo foro, il cui diametro viene calcolato in base alla distanza dalla parete opposta; attraverso questa apertura si proietta così un’immagine capovolta della vista esterna. La macchina fotografica viene dunque orientata verso l’immagine sul muro con un’esposizione che va dalle cinque alle dieci ore. Il risultato è estremamente affascinante e ricco di significato: Morell realizza una fotografia all’interno di un’altra fotografia, racchiudendo tra le mura domestiche il mondo esterno.
Ma il salotto del fotografo è stato solo l’inizio di un tour che lo ha portato a utilizzare questa tecnica nei più svariati ambienti interni del mondo per poi perfezionarla, con il trascorrere del tempo, grazie all’impiego di pellicole a colori e la sovrapposizione di lenti al foro nella plastica per aumentare la nitidezza e la luminosità dell’immagine in ingresso; è infine passato a rivolgere la proiezione verso l’alto grazie ad un prisma.
Questa sua collezione è stata raccolta all’interno di un libro intitolato, appunto, Camera Obscura, pubblicato nel 2004.