Come ieri ha modellato oggi e perché oggi non è uguale a domani.
WGSN, comunemente definita l’autorità globale delle tendenze, ha sviluppato la sua ultima prospettiva (THE VISIONS : SS 18 – ) sul tema “States of Mind”, che osserva le attuali manifestazioni e pone l’attenzione sui bisogni più intimi dei consumatori, oggi particolarmente espressivi.
Le quattro macro-tendenze: PSYCHOTROPICAL, YOUTH TONIC, KINSHIP, SLOW FUTURES definiscono cosa ci aspetta oltre i “confini di età, sesso, stagioni, geografia e identità”.
Nel corso dell’ultimo anno i cambiamenti sono moltiplicati, palesando malori e conseguenti alterazioni.
La maturata consapevolezza a proposito di genderless ha consentito a molti designer una libertà espressiva tanto attesa quanto ricercata.
L’impressionante quantità di collezioni presentate durante l’anno sta finalmente risultando eccessiva, sia per coloro che lavorano nell’ambiente che per una grande fetta di consumatori.
In molti hanno risposto riducendo le sfilate, sincronizzando maschile e femminile.
Sempre più frequentemente spuntano collaborazioni tra brand, con brand, per brand; artisti, musicisti, influencer…
In seguito all’episodio riguardo Alber Elbaz, il sistema pare essersi bruscamente trasformato in un reality show, con tanto di nominations e confessioni scottanti.
Il duo Gosha-Demna sta consolidando un codice estetico destinato a rompere i confini con l’Est Europa.
La progressiva diffusione dei social sta modificando il mondo della comunicazione, l’idea di affermazione individuale, la comune percezione di immagine. In rete si sta affermando una vera e propria comunità alternativa, dove è permesso esplorare forme sempre nuove del concetto di identità.
Eliminati così i confini geografici, gli attivisti delle nuove generazioni usano Internet per stimolare il cambiamento IRL.
Temi come il surriscaldamento globale, l’uso delle pellicce e l’impatto del fast fashion sull’ambiente, hanno esortato importanti risultati nel campo del design. Sempre più aziende si stanno impegnando a creare nuove tecnologie che cambino l’esperienza che abbiamo dei nostri vestiti (vedi Google Jacquard Project).
E soprattutto, con la commercializzazione di periferiche utilizzabili da chiunque, il sogno della realtà virtuale ha raggiunto presupposti rivoluzionari.
Di conseguenza, l’industria della moda sta andando incontro ad una nuova dimensione più tecnologica, valutando il coinvolgimento personale. Interattiva, confidenziale, consapevole, che valorizza e si ispira al nuovo vintage. Più propensa al confronto che alla formula di moda che detta moda.