Che cosa ho appena visto, si chiede il marinaio all’interno del vortice del Maelström. Sono di nuovo finito nella parte sbagliata di Internet.
Il movimento del Maelström-web che tutto risucchia è eterno. È il loop fagocitante della gif, il ritmo sostenuto di chi scrolla senza pausa, la danza delle idee pure, è l’effetto Droste come cuore pulsante. Benvenuto nel Supermondo.
Prendi un frammento tra i frammenti. Moltiplicalo. Acceleralo. Lo renderai immortale. Ecco l’esplosione finale in Zabriskie Point ripresa da più angolazioni, perennemente in ralenti. Dilatata, loopabile, un nastro di Moebius. È l’evoluzione epidermica di un’immagine postata sui social, poi riprodotta, remixata, annullata, deflagrata in mille nuovi frammenti. Ecco quindi il Diorama, “il nostro mondo elevato alla potenza dell’arte, però non si sa con certezza di quale arte di tratti”.
Marco Magurno si dedica da anni alla comunicazione visiva. Marco ha avuto una visione che erano tante visioni e le ha volute congelare, proprio come fa il diorama, in un luogo fisico: la carta.
Diorama è il suo libro. Questa è un’intervista visiva. Abbiamo sottoposto a Marco delle immagini. Ecco cosa ci ha detto.
Domanda:Risposta: Accade nel Diorama che ogni luogo è tutti i luoghi: si costruisce, si assemblea, si erigono torri nel territorio. In alcune si stipa, in altre si transita: da tutte si osserva il mondo indefinitamente edificato. Non c’è traccia alcuna di abitanti eppure gli abitanti sono ovunque.
Domanda:Risposta: Qui parla, l’Io e all’Io piacciono i sosia: quindi sogna, da sempre, un mondo abitato soltanto da sosia. Immagina continuamente, e da anni lunghissimi, questo più che concreto Iperuranio: popolato da umani che si muovono come gli umani, ma differentemente da questi ultimi sono dotati di maggiore lucidità. La loro realtà è puramente mentale, quindi autentica. Tali abitanti accolgono in sé l’essenza individuale che non si disperde. Questo luogo è denominato Supermondo: esso è l’origine e la fine di ogni mondo. Tale Supermondo è il Diorama.
Domanda:Risposta: Oltre il tempo, nel Diorama, esistono i culti: i culti sono notoriamente infiniti. La devozione non ha più nessun argine, l’amore privo di condizioni cessa di essere amore per diventare la forma di ogni cosa. Nessuno prega, nessuno invoca: tutto è dato, e da sempre, senza che lo si chieda.
Domanda:Risposta: Padre Pio Superstar è il santo multi locato e ubiquitario: è il santo patrono del Diorama. Antico e nuovissimo, è ovunque e in qualunque modo: dagli abissi marini all’Oltrespazio, passando per tutti i luoghi possibili toccati o non toccati dalla presenza umana.
In questo specifico diorama gli umani si fanno piccolissimi e assistono al suo imponente ma minuscolo funerale. Di tale rito, costantemente, in ogni attimo, ricorre l’anniversario.
Domanda:Risposta: È chiaramente un’immagine tratta dalle zone di consumo pornografico del Diorama. È di fatto l’espressione della sessualità nel Diorama: al contempo la fine del sesso e il fine del sesso. È l’inorganico che annuncia la transumanza della specie nel futuro.
Domanda:Risposta: Con queste immagini che vengono sottoposte all’Io, e che l’Io riunisce nella loro perenne unità, si entra nello specifico italiano che è l’indistinto della specie. Accade dunque in l’Italia, il paese in cui si nasce e si continua da sempre a nascere, questa infinita diretta dall’Honduras: esseri italiani s’inabissano in acque profonde mentre virgulti di un partito inesistente si assembrano tra orchidee sintetiche e immagini di Gremlins che tali acque notoriamente moltiplicherebbero. A tutto questo ci fa assistere e assiste Laura Bauwini, uno dei fantasmi dell’epoca post-spettacolare denominata Diorama.
Domanda:
Risposta: È questa la crepa da cui si entra e si esce nella Loggia Nera. Diorama è un libro seriamente folle ed è pubblicato da il Saggiatore.