Due artisti, due vite, due opere differenti. Stessa meticolosità, perfezione, tecnica e talento. DiegoKoi e Juan Eugenio Ochoa combineranno le loro identità in unico spazio, la White Noise Gallery di Roma. Illusioni ottiche è la mostra bipersonale che i curatori della galleria Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti presenteranno il primo ottobre in via dei Marsi 20.
DiegoKoi, artista ventisettenne, stupisce il panorama artistico con i suoi ritratti iperrealisti grazie ai quali ha partecipato al Premio Internazionale Arte Laguna di Venezia ed è diventato finalista del Cairo di Milano.
Dalla sua comune realtà italiana, pervade gli spazi delle gallerie internazionali con un disarmante talento nel disegno a mano libera, dal taglio nettamente fotografico. Si deve osservare le sua opera dal vivo per apprezzare il solco della matita e la forza dei suoi gesti che rendono la carta intensamente vissuta. La densità della grafite è esito di passaggi continui alla ricerca dell’ultimo dettaglio. Un gioco di aggiunte per catturare tutte le particelle di luce capaci di illuminare il corpo umano.
Se di solito i suoi disegni sono storie indipendenti, in questa occasione la sorpresa è duplice: un racconto organico, narrato lungo una serie di opere, è accompagnato, per la prima volta, dalla presenza di un elemento primordiale: l’albero. Senza foglie, la sua immagine genera, attraverso distaccamenti circolari, frammenti di vita privata. Le cellule che lo compongono sono genesi di una storia intima nella quale i dettagli sono “scattati” a pochi centimetri di distanza dal soggetto. Momenti rubati, delimitati da un cerchio oltre il quale non è possibile osservare. L’intimità non è del tutto concessa, ma la sua estrema verità permette di immedesimarsi nella scena per scrivere il resto della storia.
Una storia di sottrazioni, invece, è espressa dalle opere di Juan Eugenio Ochoa, medico cardiochirurgo che ha lasciato che il talento artistico gli permettesse, di pari passo al lavoro di ricerca in Chirurgia, di raggiungere il diploma di Bienno specialistico in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.Nato nel 1983 in Colombia, oggi vive e lavora a Milano ed incanta l’occhio del pubblico con le sue tele impalpabili e velate da un unico blu preziosissimo, conservato da tempo nel suo studio. Con una piccola dose di questa tempera ad olio, Ochoa realizza delle opere violente e soavi al tempo stesso. Ritratti sfocati di una famiglia universale, i suoi volti sono tirati fuori dal gesto di eliminazione impresso da una grossa spazzola, per restituire, nell’opera finale, un’ immagine tecnicamente perfetta e poeticamente astratta. Come scoperti dalla patina del tempo, le opere di Ochoa respirano un sapore fotografico che rispecchia quello di una pellicola retrò. Volti seri, dalle pose severe, sono disvelati in un tratto potente ma estremamente calibrato. Un continuum di contraddizioni che rispecchia una vita in bilico tra razionale rigore professionale e destabilizzante libertà artistica.
Non resta che aspettare l’inaugurazione della mostra per scoprire quello che accadrà nella project room, luogo in cui l’acqua e le illusioni del suo riflesso inviteranno gli spettatori a ricercare il giusto punto di osservazione per riuscire a vedere qualcosa che esiste, anche quando non c’è.
Recap:
Illusioni Ottiche
White Noise Gallery
Via dei Marsi, n. 20/22, Roma
Dall’1 Ottobre al 5 Novembre