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Artwort Arte Vuoi adottare un robot? – Intervista a Massimo Sirelli
  • Arte

Vuoi adottare un robot? – Intervista a Massimo Sirelli

  • 24 Ottobre 2016
  • Laura Malaterra

L’attività di Massimo Sirelli è poliedrica, una vivacità creativa che colpisce per la quantità di progetti realizzati da questo artista camaleontico che ha felicemente sintetizzato il suo pensare e fare nell’essenziale frase che sottintende mille significati:

“Per avere una buona idea
devi avere tante idee…”

Adotta un robot
Adotta un robot

Tante sono quelle realizzate e i progetti che nascono nello studio creativo Dimomedia di cui è Art Director, un gruppo di persone che lavorano in squadra che si divertono molto e si definiscono versatili, famelici e curiosi verso ogni esperienza artistica e creativa. Un turbinio di iniziative dove, sorseggiando un caffè, si parte per viaggi progettuali all’insegna della felicità inventiva, realizzazioni che hanno ricevuto riconoscimenti e pubblicazioni su libri e riviste di fama internazionale.    Difficile classificare Sirelli e rinserrarlo in canoni e definizioni prefigurate, ma il suo fascino è proprio questo: sfuggire alle classificazioni e volare alto, con la forza e l’entusiasmo dell’inizio.

Ci racconti un po’ della tua storia Massimo?
Sono nato a Catanzaro nel 1981 e il mio primo approccio alle arti visive è influenzato in adolescenza dal mondo dei graffiti e della street art. Avevo 14 anni e tante cose dentro da tirare fuori, poi in Tv vidi un film che trattava di questo argomento e il desiderio di mettermi alla prova su di un muro con delle bombolette spray fu tale da influenzare il mio futuro. I graffiti mi hanno salvato la vita, mi han dato un percorso e sono diventati molto più che una passione d’infanzia. Ho iniziato con i pennarelli e le matite su carta, poi gli spray, le vernici industriali, gli stencil, poi la computer grafica per poi tornare agli spray e alle vernici ed ai pennelli… insomma non amo definirmi in nessuna figura delle tante che ho vissuto e non amo essere inquadrato in nessuna tecnica. Le idee e la necessità di comunicare attraverso le arti visive sono i miei attrezzi del mestiere. Mi sono diplomato presso lo IED di Torino nel 2003 in digital e virtual design, ho lavorato per alcuni anni come freelance per prestigiose agenzie di comunicazione su progetti riguardanti importanti marchi nazionali ed internazionali e poi ho inaugurato l’agenzia di comunicazione Dimomedia dove pensiamo, disegniamo e sviluppiamo con passione progetti di comunicazione integrata.

Massimo Sirelli / Foto di Davide Bonaiti
Massimo Sirelli / Foto di Davide Bonaiti
Massimo Sirelli / Foto di Davide Bonaiti

 

Il tuo progetto più famoso è affascinante già dal titolo: Adotta un robot. La prima casa di adozioni di robot da compagnia al mondo. Vedendo i tuoi Robot assemblati con scatole della memoria e cianfrusaglie che divengono pezzi di design ho pensato a Wall.e  l’ultimo Robot rimasto sulla terra e all’omino di latta del Mago di Oz con l’imbuto in testa che già dal medioevo voleva significare un po’ di follia. Come è nata la tua passione?
Domanda difficile… i miei Robot hanno conosciuto il pubblico nel 2014. Ma erano lì, nel cassetto dei progetti da forse un decennio. I primi Robot risalgono al 2005 o forse prima. La passione per gli oggetti del passato e la passione per i Robot di metallo mi accompagnano da che ho memoria. Diciamo che poi ho messo le cose insieme!

 

L’adozione di  un tuo Robot non è scontata ma necessita la compilazione di un form in cui si deve spiegare il perché si è il genitore migliore. La struggente richiesta d’amore dei tuoi poetici Robot prefigura risposte mai banali:
“Stiamo aspettando che qualcuno si prenda cura di noi. Siamo in cerca di una casa, di una Mamma e un Papà, di due Mamme o di due Papà… di un Fratellino o di un compagno di giochi. Insomma, vogliamo trovare delle compagnie con cui stringere rapporti forti! “

Toto E Massimello
Toto il Moro
Toto il Moro
Virgola
Virgola

Quali sono quelle più significative e che più ti hanno coinvolto?
Sinceramente tutte. Ogni volta che va via uno dei miei Robot, va via con lui un pezzo di me. Una parte della mia vita viene affidata a persone che hanno deciso di esser custodi di uno dei miei Robot, quindi custodi una mia storia di vita… pertanto tutte le adozioni sono importanti. In generale però l’emozione più grande è vedere tenere in mano un mio Robot come se fosse vivo. Ogni volta che qualcuno viene fino a Torino per incontrarmi e prendere di persona il suo capisco quanto sia importante questo progetto che va oltre l’arte e la creatività e diventa un progetto sociale e di nuove amicizie.

Michel
Michel
Marisa
Marisa
Guglielmo
Guglielmo

 

Ogni Robot si presenta con caratteristiche fisiche, la data di nascita, i segni particolari, la presentazione, la citazione preferita, varie ed eventuali come quella di Gennaro ù Napulitano:
“Mo’ nun song disponibìl perchè o’ cafè buonò comm o’ facciò nisciuno me o’ ha preparato! Magàr si facite esperiènz potetè migliorarè! Ritentàt saretè cchiu’ fortunatì!”

Gennaro ù Napulitano
Gennaro ù Napulitano

Un po’ come tenerli legati e seguire le loro vite che hai creato come un novello Mastro Geppetto?
Esattamente. Un Mastro Geppetto 2.0. Un Mastro Geppetto che parla attraverso i social e fa i live dal suo laboratorio per far assistere alla nascita di un nuovo Robot in tempo reale!

Massimo Sirelli / Foto di Davide Bonaiti

 

E ci sarà per qualcuno di loro una nuova E.V.E. che ha fatto innamorare Wall.e?
Come in tutte le famiglie allargate nascono storie e vicende di ogni tipo. Sono già nate coppie e nuovi amori nella casa di adozione di Adotta un robot. Pensa che abbiamo avuto anche nuove nascite!!! 🙂 Dalla coppia di Robot Lili e Lilo,  sono nati ben due pargoli: Lillo e Lillino che ha deciso di andare via di casa e diventare il 53esimo abitante di Sassorosso, frazione di Villa Collemandina in provincia di Lucca…

Untitled-2

Ci vuoi parlare del progetto per Cirio e il Concorso Galleria del Sapore che ti vede come testimonial con la creazione dei tre robot Peppino, Rosetta ed Ettore e dei tuoi laboratori per bambini alla Fondazione Prada ai primi di novembre?
Nel mio laboratorio le latte di Cirio erano in archivio già da molto tempo prima che partisse il progetto Galleria del Sapore. Quando è nata questa amicizia con il marchio il progetto si è creato da sé. Mentre in Fondazione Prada tutti i week end dal 5 di novembre fino al 19 di dicembre, nell’Accademia dei Bambini, lo spazio di ricerca e sperimentazione della Fondazione, partiranno una serie di laboratori dal titolo Un Robot per Amico, dove inviterò bambini e genitori a realizzare con me il proprio Robot da compagnia. Seguite il programma degli appuntamenti con la mia presenza sul sito di Fondazione Prada.

 

Prefigura il futuro: alto un metro e cinquanta e cinquanta chili di peso, fatto di plastica, fibra di carbonio, metallo e circuiti R1, l’ultimo robot dell’ IIt di Genova, cameriere in una casa di un futuro vicino spolvererà la tua Amanda Bertolini e, fissandola con i suoi occhi di led luminosi, …
Continua tu la storia: 

Le dirà “Oh Amanda… oh mia cara Amanda se io fossi vivo come Te. Se solo possedessi un po’ della tua anima… che darei per vivere le emozioni dell’amore e della vita di un Robot da Compagnia. Dimmi il segreto che ti ha reso viva perché i miei circuiti non me lo svelano.”
W i Robot!

Amanda Bertolini
Amanda Bertolini

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Laura Malaterra

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