L’antico mattatoio madrileno, situato nel distretto di Arganzuela, è un progetto di riconversione che offre molti spunti di riflessione. Il complesso si trova in posizione strategica nell’area metropolitana di Madrid, apparentemente isolato dal tessuto urbano della città, ma connesso alle più importanti infrastrutture dal Madrid Rio Linear Park, il più importante asse di collegamento dell’assetto urbanistico della città. All’interno del complesso storico sorge l’innovativa proposta dello studio spagnolo Ensamble, che recupera due edifici gemelli come nuova sede per l’amministrazione responsabile dello spazio, l’ufficio per la gestione del programma, un auditorium polivalente, opportunamente vicino ma indipendente dal resto degli spazi, e le principali attività pubbliche. Desiderata dalla Germán Sánchez Ruipérez Foundation e completata nel 2012, la Reader’s house è un luogo dedicato all’educazione e all’innovazione, dove la lettura è intesa come un processo attivo e creativo che può essere implementato attraverso una varietà estesa di supporti di cui il libro ne costituisce solo una parte.
Tuttavia, nonostante l’interessante architettura di questo stabilimento, risalente ai primi del Novecento, e il singolare tessuto storico di cui fa parte, il risultato ottenuto non sarebbe stato parimenti efficace senza lo sperimentale approccio progettuale, impostato dagli architetti di Ensamble. Per la Reader’s House, Antón García-Abril non poteva che ragionare sul ruolo, individuale e collettivo, della lettura e sui cambiamenti che nel corso degli ultimi decenni hanno portato la biblioteca, da teca di libri, ad evolversi in “media-teca”, aperta a nuove forme di lettura, derivate dalle mutate forme della comunicazione. Da questi presupposti, lo studio immagina un luogo felice, uno spazio per la gente che sia punto d’incontro tra la storia narrata e quella vissuta e sia un momento di dialogo tra diverse generazioni.
Reading is also an act of communication that connects people’s life, that provokes dialogue with everything around us. (Antón García-Abril)
Da queste premesse prende avvio il proposito di potenziare l’offerta pubblica creando un nuovo centro culturale metropolitano, un luogo per l’arte e per il tempo libero, che sia in grado di materializzare architettonicamente l’idea di questo network tra le persone. Il processo di rifunzionalizzazione porta così ad uno stretto dialogo tra le nuove esigenze e la struttura del complesso originario, in precarie condizioni di stabilità, proponendo l’inserimento di un nuovo impianto strutturale per rispondere al necessario intervento di consolidamento. Nei magazzini 13 e 14 la soluzione è un innesto risoluto e deciso, attraverso le aperture esistenti, di spesse travi in calcestruzzo prefabbricato che agiscono da lunghi ponti connettori poggiati esclusivamente sulle storiche pareti in muratura. Percorrendo lo spazio degli edifici gemelli, questi ponti connettono trasversalmente, senza supporti intermedi, quelle che erano precedentemente due unità indipendenti e, proprio attraverso questi chiari elementi architettonici, lo studio Ensamble traduce lo spirito di comunicazione e connessione nel progetto di riconversione.
Ma la soluzione adottata da Antón García-Abril non si esaurisce in una ricerca spaziale di risposta sociale bensì riflette sull’arte di ricostruire, più che costruire il nuovo ruolo che assume la biblioteca e fornisce così un nuovo modello di sperimentazione sull’esistente. L’architetto consiglia una lettura progettuale che incomincia proprio dalla rilettura del complesso storico. E solo rileggendo l’antico mattatoio madrileno, accade di proporre soluzioni contemporanee, ritrovando quelle costanti che fanno parte della nostra cultura più profonda ma di cui avevamo dimenticato l’origine. C’è una particolare forza della buona architettura che, anche se per lungo tempo dimenticata e abbandonata, una volta che riesce a farsi riscoprire, garantisce alla città un senso di continuità, di appartenenza, tanto caro ad ogni singolo cittadino.
While alphabetic reading is an abstract creation that interprets the order of coded signs, the architectural space is a concrete creation that structures energies and compensated forces, but that requires interpretation to be read and activity to make sense. (Antón García-Abril)