Artwort
  • Home
  • Arte
    • Land Art
    • Street Art
    • Video
  • Architettura
  • Design
    • Graphic Design
  • Illustrazione
  • Fotografia
  • Passatempo
  • Speciali
    • Art for Earth’s Sake
    • Cult
    • Disegnini
    • Fotointervista
  • BOAW
AW SOCIAL
Facebook
Instagram
  • Wishlist
  • AWM
  • Submission
  • Article submission
  • About
  • Cart
Artwort
Artwort Artwort
  • Home
  • Arte
    • Land Art
    • Street Art
    • Video
  • Architettura
  • Design
    • Graphic Design
  • Illustrazione
  • Fotografia
  • Passatempo
  • Speciali
    • Art for Earth’s Sake
    • Cult
    • Disegnini
    • Fotointervista
  • BOAW
Artwort Architettura Newport Street Gallery, dove il mattone è old but gold
  • Architettura

Newport Street Gallery, dove il mattone è old but gold

  • 23 Febbraio 2017
  • Valentina Campana

Prendi un borgo di Londra come Lambeth, lungo e stretto, che da West Norwood ti porta dritto dritto al cuore politico di Westminster. Prova ad attraversarlo da Vauxhall a Waterloo a bordo di un treno, un giorno in cui le nuvole gonfie e pesanti dell’Inghilterra lasciano il posto ad un sole raro e generoso: la luce sfiora appena le pareti di mattoni che qui sembrano tutte diverse, le riempie ed esse risplendono, riflettono tonalità calde ed avvolgenti anche nelle strade più grigie.
Rimani seduto mentre oltre il finestrino tra il tuo riflesso e lo skyline, scorre il Tamigi.
Ecco, esattamente quando perdi di vista quella scia melmosa ed inizi ad intravedere il Big Ben, girati e guarda alla tua destra: no, non è un dipinto di Sironi quello che con le sue finestre scure ed i suoi prospetti eterogenei ti ammicca da lontano.

Newport Street Gallery, Caruso St John – © Hélène Binet

In quella che altrimenti sarebbe una via piuttosto infelice, con un fronte completamente definito dall’ingombrante presenza della ferrovia, sorge la Newport Street Gallery, un edificio ambiguo e curioso come d’altronde è l’uomo che l’ha voluto, niente di meno che il capofila dei Young British Artist e probabilmente uno degli artisti contemporanei più celebri al mondo: Damien Hirst.
La galleria, commissionata nel 2004 a Caruso St John per ospitare i più di tremila pezzi della collezione privata di Hirst, rappresenta la realizzazione di un’idea che lo studio aveva già esplorato precedentemente nel concorso per il MAXXI di Roma.
Allora, in netto contrasto con l’idea della vincente Zaha Hadid, gli architetti proposero un progetto che si basava da una parte sulla conservazione delle caserme esistenti al piano terra e dall’altra sull’ampliamento delle stesse attraverso una sequenza di volumi caratterizzati da una forte divergenza sia dimensionale che formale.

Newport Street Gallery, Caruso St John - © Hélène Binet
Newport Street Gallery, Caruso St John – © Hélène Binet

L’edificio londinese, pieno compimento di questa primordiale idea, rappresenta un raffinatissimo esempio di dialogo tra passato e presente, nonché una brillante conversione di alcuni edifici industriali: infatti, sebbene attualmente l’edificio sia un unicum, non è difficile intuire, proprio grazie alla difformità della facciata principale, che esso si compone di quattro fabbricati diversi.
Più difficile, ed è qui che entra in gioco il sapiente gesto di Caruso St John, è capire quali edifici siano stati progettati ex novo e quali invece siano stati riadattati.

Newport Street Gallery, Caruso St John - © Hélène Binet
Newport Street Gallery, Caruso St John – © Hélène Binet

Infatti, al fine di completare la stecca dei preesistenti magazzini vittoriani (che in passato erano adibiti a laboratori per la realizzazione delle scenografie dei vicini teatri del West End e che, acquistati da Hirst, ne sono diventati lo studio), i due edifici in testata sono stati da una parte progettati con forme che, pur richiamando quelle degli edifici industriali ottocenteschi, sottolineano la loro contemporaneità, e dall’altra realizzati tramite una delicata calibrazione delle tonalità del materiale londinese per antonomasia: il mattone.
Dal momento che gli edifici preesistenti si differenziano per altezza, per tipologia di aperture e per profilo del tetto, anche le aggiunte seguono la stessa logica paratattica: ciononostante, soprattutto dal punto di vista materico, il nuovo e l’antico compongono un unico conglomerato, coeso e compatto.

Newport Street Gallery - © Caruso St John
Newport Street Gallery – © Caruso St John

Internamente, ogni galleria è ridotta ad un’essenziale scatola bianca che, sobriamente, si presta come quinta per le opere in mostra: per questo la vivacità dell’articolazione spaziale interna è interamente riferibile alle differenti e talvolta vertiginose altezze degli ambienti, disegnati per ospitare le ingombranti scenografie teatrali ed ora suddivisi ed attraversati dal tessuto distributivo che connette le due nuove estremità.

Gallery 6, Newport Street Gallery, Caruso St John - © Prudence Cuming Associates
Gallery 6, Newport Street Gallery, Caruso St John – © Prudence Cuming Associates

Ed anche qui il mattone gioca un ruolo cruciale: infatti, come guscio per i tre corpi scala ovoidali che collegano i diversi livelli di cui si compongono i fabbricati, si è realizzata una voluttuosa e complessa curva in mattoni bianchi.

Newport Street Gallery, Caruso St John - © Hélène Binet
Newport Street Gallery, Caruso St John – © Hélène Binet

L’eleganza, la semplicità e l’incredibile tecnica delle soluzioni individuate da Caruso St John sono state premiate nel 2016 dal RIBA Stirling Prize, massimo riconoscimento dell’architettura britannica.
L’estro di Hirst ha invece trovato libero sfogo nell’allestimento del ristorante Pharmacy 2, riproposizione ancor più barocca della fortunata esperienza del primo locale dell’artista a Nothing Hill: qui, tra pillole trasformate in complementi d’arredo e catene di DNA, si avverte forse l’unico vezzo di un committente altrimenti generoso e discreto.

Pharmacy 2, Newport Street Gallery – © Hufton + Crow

Share
Tweet
Pin it
Valentina Campana

Architecture student based in Bologna.

You May Also Like
Visualizza Post
  • Architettura
  • Flash

Casa Triana – Sessanta metri quadri di colori ristrutturati dallo studio.noju

  • Laura Malaterra
  • 30 Giugno 2022
Visualizza Post
  • Architettura

Utzonia. Un atto collettivo | Intervista doppia ai curatori del libro

  • Fabiana Dicuonzo
  • 23 Novembre 2021
Visualizza Post
  • Architettura
  • Flash
  • Fotografia

A Place Like No Other – L’installazione multimediale sullo stretto di Messina di Antonino Barbaro

  • Laura Malaterra
  • 18 Maggio 2021
Visualizza Post
  • Architettura

Rappresentare l’architettura – I fascinosi schizzi architettonici di Mark Poulier

  • Damiana Catalano
  • 4 Maggio 2021
Visualizza Post
  • Architettura
  • SLIDER

Il disegno come matrice – Intervista a Riccardo Miotto

  • Tommaso Mauro
  • 25 Febbraio 2021
Visualizza Post
  • Architettura
  • Flash
  • Illustrazione

Rappresentare l’architettura – Q_set, il dizionario illustrato di architettura

  • Damiana Catalano
  • 12 Gennaio 2021
Visualizza Post
  • Architettura
  • BOAW
  • Flash

Gift Guide a tema: Architettura

  • Artwort
  • 9 Dicembre 2020
Visualizza Post
  • Architettura
  • Flash

High Loop: il ponte policromatico di 100architects a Shanghai

  • Marta Miretti
  • 30 Novembre 2020
Latest from Wishlist
  • Andy Warhol Drag & Draw: The Unknown Fifties
  • Folklore & Avant-Garde: The Reception of Popular Traditions in the Age of Modernism
  • Cinemas – From Babylon Berlin to La Rampa Havana
  • Form and Light: From Bauhaus to Tel Aviv
  • Cao Fei

Inserisci la chiave di ricerca e premi invio.