No Place Like Home è il progetto di Jonathan Donovan, fotografo di Londra, che ha voluto indagare con occhio attento e febbrile le case londinesi, esplorandole e domandandosi cosa possa significare vivere nella Londra di oggi. Il progetto, iniziato nel 2016, presenta immagini di forte impatto emotivo sottolineato anche da audio clip di 2-4 minuti che accompagnano ogni fotografia.
Così entriamo in quelle abitazioni con gli occhi di Donovan per renderci subito conto che ogni immagine, ogni angolo, ogni abitante di quei luoghi sono un mondo a sé stante incastonato in una serie variegata di muri costruiti con mattoni, marmi, lamiere, stracci, legni dove i protagonisti di quelle storie vivono le loro vite multiformi e poliedriche.
Ascoltiamo le parole di Donovan:
“… fascinated by the determination of people to find and define a space where they can live, and focussed not just on the negative stories, but on people’s pride in making a home, often against the odds, one they have furnished with their personality and belongings” ” … tried to be as non-judgemental as possible and instead to juxtapose different kinds of homes and lifestyles of a number of different residents illustrating the diverse approaches to making a home in the city.”
Sono spazi domestici, alloggi, nidi, tane, dimore principesche o furgonate, trabiccoli su ruote, barche arenate che uomini solitari, coppie o famiglie hanno adattato al loro vivere lussuoso, spartano o addirittura monastico e miserevole e questa è la meravigliosa sorpresa del viaggio con l’artista.
I luoghi del vivere, che indicano la strada per raggiungere gli animi di chi li abita, e la sensibilità di Donovan stanno proprio in questo: avvicinarsi a tutti con la medesima intensità poetica. Sono interni che, inquadrati nel ristretto spazio di una fotografia, raggiungono significati antropologici, prossemici ed emozionali.
Perché ogni uomo ha diritto a dignità e fantasia del vivere, questo è il suo messaggio. Analizzando le immagini che ci propone senza giudizi critici, ci avviciniamo a mondi vicini e lontani e diversi. La Londra prosperosa e la Londra alternativa e miserevole di uomini che, con immutato orgoglio e in minimi spazi, ricreano vite, usanze e abitudini legate indissolubilmente alle loro tradizioni.
Sono interni che escludono volutamente gli esterni degli edifici. Sono luoghi non luoghi o luoghi-luoghi, interni significativi di vite che mutano in ogni momento e vivono, a volte disperatamente, la solitudine del futuro. Interni ricchi di minimalismi firmati, aridi e poveri di un passato negato e interni poveri ma ricchi di oggetti di un passato sempre ricordato. Le radici mai rinnegate di chi si sente escluso e vuole ostinatamente colorare il suo avvenire. Il rigido conformismo contro il kitsch volutamente spontaneo dell’indigenza.
Jonathan Donovan lavora a Londra e in tutto il mondo e il suo interesse è particolarmente rivolto ai problemi sociali. Le sue fotografie sono state recensite su The Times, The Guardian, BBC Online, The Associated Press, per il Manchester International Festival. Prima di diventare fotografo ha lavorato per BBC World in Africa orientale e del sud est, ha prodotto e presentato un programma di news & current affairs a Bush House. Una selezione di fotografie del progetto No Place Like Home sono state esposte, dal 15 al 22 settembre 2017, in The Young Vic-based Platform Southwark a Londra