I lavori di Paulo Mendes da Rocha si inscrivono in quel registro di opere che sono proprie a chi sa fare della risolutezza e la coerenza dei gesti, della perseveranza e la ricerca puntuale un aspetto fondante del progetto. Le sue opere rivelano da un lato, la miseria della materia, dall’altro, la volontà di cercare l’essenziale oltre la paura dell’inattuale.

L’artigianalità del suo lavoro, gli schizzi su carta, i tratti alla lavagna, sono concisi, eloquenti ma semplici: si può disegnare soltanto ciò che si sa come costruire.


Tuttavia è proprio grazie ad una intensa attività di ricerca che non ha mai avuto fine; di dialogo e di confronto, che Mendes da Rocha non ha mai assecondato una tecnica “imposta”, quanto, piuttosto, si è alimentato di una profonda volontà di accogliere i cambiamenti temperandola al tentativo, riuscito, di interpretare la contemporaneità senza accoglierne le lusinghe.
Per questo mater artium necessitas significa saper cogliere nella molteplicità delle forme un’idea che è più forte di ogni paura.
Testo di Riccardo Chiaro


