Vi abbiamo già parlato di Katia Tolstykh e dell’influenza della cultura russa sul suo lavoro.
Con il suo ultimo progetto si conferma dichiaratamente l’impronta sovietica balzando temporalmente all’epoca del Suprematismo.
La PROUN Chair è stata creata partendo dalle basi del sistema di progettazione concettuale inventato dall’artista e progettista russo El Lisstzky, chiamato appunto Proun. Questa teoria artistica si basa sulla combinazione e compenetrazione di piani geometrici e forme volumetriche che danno origine a strutture dinamiche fluttuanti nello spazio.
La forma della PROUN Chair è la traduzione plastica della composizione suprematista.
Le componenti della sedia si armonizzano in un unico colore e sono solo le superfici a suggerire densità e materiali (che si riducono a metallo lucido e velluto opaco). La seduta morbida è realizzata in una speciale gomma espansa divisa in due emisferi legati tra loro da una base in metallo.
In linea con il suo pensiero multidisciplinare, Katia Tolstykh fa coincidere ancora una volta nel suo lavoro l’architettura, il design e l’arte.
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