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Testo di Gioia Sawaya
“Non puoi avere somiglianze senza differenze e non puoi avere differenze senza somiglianze.”1
Claude Lévi-Strauss
La relazione tra somiglianza e differenza è quella che ha generato molte domande, risposte e critiche. Nel descrivere somiglianze e differenze, Reiser e Umemoto affermano che “la somiglianza può emergere dalla differenza e la differenza può emergere dalla somiglianza. Oggi, ci stiamo allontanando dalla comprensione del discreto per la comprensione di elementi discreti come parti di una struttura auto-simile.”2
Ma come si ripete la ripetizione nello schema delle cose, e come può questa logica mettersi in relazione al campo artistico? La logica alla base della ripetizione può essere applicata indipendentemente dal contenuto. Ciò che è interessante a questo proposito, tuttavia, è l’emergere del modello. Reiser e Umemoto sostengono che “la ripetizione in più modelli è necessaria per effettuare la selezione, mentre la ripetizione all’interno di un singolo modello è necessaria per registrare la differenziazione.”3
Nell’ottica di un approfondimento della comprensione della ripetizione in relazione all’idea di generare differenziazione, il presente articolo discuterà questa nozione esaminando il lavoro e la metodologia di Andy Warhol: un lavoro di passività e di varianza.
“Sono una persona molto superficiale”, dice Warhol. Da una vaga filosofia portatrice di molteplici significati, a illustrazioni grafiche molto superficiali e ingenue, la filosofia di Warhol è quella di interpretare alcuni scenari, molto scialbi e di natura semplice, esplorando le possibili relazioni tra loro e il mezzo utilizzato. Nella ripetizione, Warhol trova ispirazione. È in questa tecnica che i suoi sentimenti trovano un corpo artistico e una forma. Le sue serigrafie espongono colori, trame, tracce, motivi e sovrapposizioni di icone che rivelano illustrazioni di speculazioni basate su una ricerca di identità, un tentativo di comunicazione, traduzione e trasferimento dell’idea che la serigrafia sta cercando di creare, imporre, proporre e stabilizzare.

Source: Fondation Louis Vuitton, Paris, November 2017
Photo: Gioia Sawaya
All’interno di queste speculazioni emerge una supposizione e all’interno di questa supposizione, si nota che Warhol si avvicina alla ripetizione attraverso gli stereotipi. Anche se le sue serigrafie sembrano simili, sono in realtà diverse. La sua tecnica di stampa rende la ripetizione parte del significato dell’immagine. Pur essendo una tecnica usata per consentire delle delineazioni precise, anche quando una singola serigrafia viene percepita come ripetizione, Warhol non smette di ripetere immagini finché la ripetizione non viene “ingrandita” in un tema di varianza e invarianza; in altre parole, uno spettro di successi e fallimenti di “identità”. Pertanto, quando il mezzo potrebbe essere facilmente utilizzato con maggiore precisione, in effetti, non lo è. Lo scopo di Warhol è enfatizzare l’idea di “ripetere” con il “non ripetere precisamente”. Quindi, si può dire che Warhol è riuscito a “non riuscire a ripetere”. Questo suggerisce che nel lavoro di Warhol, il trionfo della ripetizione è da evitare, mentre il fallimento della ripetizione è da prediligere.
Pertanto, la metodologia di Warhol definisce un territorio il cui carattere è derivato dall’azione di auto-replicazione e dalle sue interrelazioni. Simile alla genetica, l’auto-replicazione gioca un ruolo importante nell’idea di emergenza e nella produzione della differenziazione.
Per definizione, la genetica si basa su un’analogia all’interno della struttura genetica e del comportamento dei cromosomi all’interno di una popolazione di individui. Mentre ogni generazione consiste in una popolazione di sequenze di caratteri che sono analoghi ai cromosomi che vediamo nel nostro DNA, ogni individuo rappresenta un punto in uno spazio di ricerca. Ma ogni organismo ha un insieme di regole, una cianografia che descrive come quell’organismo è costruito dai minuscoli mattoni della vita, e queste regole sono codificate nei geni di un organismo. Molto raramente, un gene può essere mutato e questo gene mutato sarà espresso nell’organismo come un tratto completamente nuovo. Dunque si può vedere comel’auto-replicazione e la mutazione stiano diventando argomenti interessanti e popolari che vanno aldilà della scienza naturale allo scopo di raggiungere processi e metodologie artistiche innovativi.
Tornando al lavoro e alla metodologia di Andy Warhol, semplicemente definendo i confini e esponendo le figure (come la figura iconica di Marilyn Monroe, per esempio) si creano collegamenti, si intrecciano relazioni e cominciano a formarsi nuovi strati. Pur rimanendo liberi da limiti pre-impostati, emerge una configurazione di nodi di concentrazione di sinergie e scambi, sedimentata su sovrapposizioni di azioni ripetute.

Source: Tate Modern, London, July 2018
Photo: Gioia Sawaya
Chiamando il suo studio “una fabbrica”, Warhol era interessato alla produzione di massa, al commercio e all’interesse di fare soldi. Usando la ripetizione di oggetti simili o identici già pronti come struttura formale, si definiva “una macchina”. Ma a differenza di Francis Bacon, Warhol nel suo lavoro ha incorporato un’immagine figurativa. La sua arte era una superficie. Forse per descriverlo in modo più accurato, il suo lavoro consisteva in diverse superfici sovrapposte per creare una sensazione di puro narcisismo.
Tuttavia, le figure generate sulla serigrafia sono solo fantasie utopistiche se la stessa serigrafia non viene considerata come un elemento materiale e la ripetizione come modello per la diversità. La chiave di questa filosofia è di riconoscere il potenziale dell’”emerso”, esplorando così la bellezza del livello successivo come un sistema nascosto con un nucleo rigenerativo. Passando dall’idea di ripetizione all’idea di emergenza, l’opera di Warhol indica azioni fortemente lungimiranti, finalizzate a collocare i paesaggi della pop art a un livello completamente diverso. La sua metodologia si basa su una visione semplice ma sensibile. Sulla base di ciò, la ripetizione è diventata una nuova centralità nei suoi paesaggi pop art: un’opportunità per ricomporre le illustrazioni in termini di forma, struttura, equilibrio e composizione. In altre parole, è diventata un’occasione per ricombinare i loro geni in una nuova primavera, pur avendo alcuni tratti di somiglianza.
Quindi, il potenziale degli strati emersi proviene da un palinsesto di delineazioni, che occasionalmente vengono messe a fuoco attraverso la somiglianza e la differenza.

Source: Caixa Forum, Madrid, February 2018
Photo: Gioia Sawaya
“La ripetizione è spostamento; la ripetizione è una differenza … la ripetizione sta spingendo i limiti della somiglianza e della limitazione … Ha altri fattori e dinamiche. 4
Pertanto, la ripetizione, per sua stessa natura, segna una rottura. Indipendentemente da dove e come viene applicato, si apre a nuovi orizzonti e propone nuove possibilità al di là di dislocamento e differenza. È un processo utilizzato per aiutare a scoprire nuovi strati nascosti al di sotto, aiutando a far emergere nuovi tratti e significati.
In conclusione, la ripetizione rappresenta una transizione dalla ricerca del simile alla scoperta del diverso. Per Warhol, questo potenziale è emerso in una forma moderna. Divenne il campo di battaglia su cui testare la coerenza delle sue idee e delle sue figure replicate, mentre gli richiedeva di guardare la mutazione per ispirazione, prendendo la filosofia dietro le proprietà di un “gene” biologico da utilizzare nel suo campo, che è arte. Attraverso uno sguardo alla letteratura e alle teorie (di emergenza) in relazione alla morfogenesi, alla mutazione e alla differenza nel calcolo evolutivo, Warhol riuscì a distinguersi. Egli era in grado di ottenere la differenza attraverso una somiglianza: una tecnica non semplice, per quanto banale possa sembrare.
Le sue manifestazioni artistiche si conformavano a una metodologia di azioni ripetute, estruse e incarnate, ponendo enfasi sulle strategie di selezione, replica e mutazione. Come tale, la valutazione dei suoi risultati è stata possibile, e la differenza tra le figure emergenti per ciascuna delle sue illustrazioni è degna di osservazione. È interessante notare che l’osservazione divenne rapidamente parte del lavoro di Warhol.

Source: Caixa Forum, Madrid, February 2018
Photo: Gioia Sawaya
Ad un certo livello, questa filosofia ricorda la diffusione della realtà e del significato, e l’ascesa dello spettacolo come una teoria postmoderna prima discussa da Baudrillard e Debord. Negando il suo ruolo di artista, ha permesso al suo lavoro di diventare essenzialmente lo “spettacolo”. Warhol ha permesso che diventasse più accessibile ai suoi spettatori, i quali sono immersi nella sua opera d’arte come partecipanti attivi. In questo modo, è riuscito a coltivare la loro identità collettiva e l’eccitazione nell’esperienza delle sue opere d’arte.
Sebbene qualcuno potrebbe obiettare che l’arte di Warhol è iniettata di banalità, priva di risonanza emotiva e senza alcun significato oltre il livello superficiale, la sua filosofia si basa sull’interrogazione dei prerequisiti dell’arte deflazionandola, quindi elevando la tecnica di ripetizione come qualcosa di più di una tecnica. Questo ha aperto il suo lavoro a varie interpretazioni, un intero nuovo set di sovrapposizioni da esplorare.
1 Jesse Reiser and Nanako Umemoto, “Atlas of Novel Tectonics”, (New York: Princeton Architectural Press, 2006), 44
2 Ibid. 44
3 Ibid, 46
4 Elaine Sturtevant, “Oral History interview With Elaine Sturtevant”, Sturtevant in conversation with Bruce Hainley and Michael Lobel on July 25-26 2007 (New York: Smithsonian Archives of American Art, 2007), 39. Last updated on July 16, 2015.
Sull’autore:
Gioia Sawaya è un architetto Libanese. Ha conseguito una laurea in Architettura presso l’Università di Notre Dame, in Libano e un master in “Strategic Design of Spaces” presso “Instituto de Empresa” di Madrid. La metodologia di ricerca di Gioia si concentra sul ruolo della teoria in relazione al processo di progettazione, esaminando le possibilità che sfidano il ripensamento dell’architettura e dello spazio in un modo nuovo. Attualmente, i suoi interessi di ricerca esaminano le intersezioni tra design e tecnologia, superando i confini tradizionali e i cambiamenti tecnologici che stanno trasformando il modo in cui le persone vivono oggi.
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