“Nel 2015 il mondo ha prodotto 381 milioni di tonnellate di plastica e oggi una parte consistente risiede nei nostri oceani.”
È un dato allarmante che ha mobilitato negli ultimi anni molti designer e artisti che, con il loro lavoro, hanno provato a sensibilizzare il mondo sull’argomento.
Plastic Shells è un progetto tipografico sperimentale del designer multidisciplinare Fabio Catapano la cui particolarità risiede nel fatto che ogni lettera che lo compone è creata partendo da rifiuti trovati in spiaggia.
Fabio ci ha raccontato com’è nato il progetto: “Durante la stagione invernale le spiagge sono spazi isolati e, in questo periodo, i rifiuti si accumulano sulla costa lontani dall’attenzione pubblica e privata. Con il mio progetto voglio riportare l’attenzione su questi oggetti fuori luogo che passano inosservati durante la bassa stagione.”
Ogni lettera è stata “raccolta”, composta e fotografata generando un alfabeto grafico di forte impatto. Plastic Shells sarà presto disponibile open source.
“Il design e l’arte hanno una doppia responsabilità : passiva e attiva.
Dobbiamo utilizzare le nostre capacità per migliorare la condizione umana contribuendo al cambiamento comportamentale. Queste discipline hanno l’abilità di cambiare la cultura del consumo e dell’utilizzo. Possiamo sicuramente aiutare i nostri committenti a ragionare sull’impatto che le nostre azioni hanno sulla comunità . Poi, è anche nostra responsabilità identificare pratiche a basso impatto ambientale.
La domanda che dovremmo sempre porci come progettisti è¨: può questa soluzione (anche digitale) avere un impatto positivo sulla comunità? Non fermarci solo al beneficio del committente e del consumatore ma aggiungere la natura e la comunità nell’equazione”
Fabio Catapano
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Plastic Shells from Fabio Catapano on Vimeo.