Certe immagini di Gianluca Attoli nel suo progetto in corso Suburban Base fanno volare la fantasia con quelle torri di castelli immersi in una luce tiepida dalla cui altezza si osservano cime innevate raggiungibili percorrendo una strada che pare una moquette ondulata.
Sono le periferie di Milano, del nord Italia e di Monza, dove vive Gianluca, che vengono esplorate catturando quello stato di bellezza inaspettata fatta di geometriche proporzioni, di colori che definiscono spazi e decorano muri ormai non più anonimi evidenziando finestre, porte, scalini e lamiere.
Levità di costruzioni e incantamento per questi luoghi suburbani.
“Cerco di decontestualizzare forme e spazi al fine di creare un archetipo visivo idealmente applicabile a qualsiasi, o alla maggior parte, degli ambienti suburbani-industriali della società occidentale”
La “città diffusa” in periferie industriali-residenziali dalla crescita rapida viene colta in quei momenti dove il tempo pare sospeso e l’assenza di uomini e donne che popolano quei luoghi diviene una presenza da immaginare, percepire e sentire.
Così i protagonisti assoluti di queste immagini sono i grattacieli, i muri, i tagli e i giochi di luce, le ombre, gli angoli nascosti che vengono alla ribalta, la casa diroccata, le tegole in sequenza perfetta, la gru, le scale e gli scalini, i lampioni… quei “segni significanti” che definiscono forme e contenuti.
Suburban Base è fatta di immagini dedicate alle periferie, i margini estremi delle città, i luoghi della trasformazione e in trasformazione.
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