Artwort
  • Home
  • Arte
    • Land Art
    • Street Art
    • Video
  • Architettura
  • Design
    • Graphic Design
  • Illustrazione
  • Fotografia
  • Passatempo
  • Speciali
    • Art for Earth’s Sake
    • Cult
    • Disegnini
    • Fotointervista
  • BOAW
AW SOCIAL
Facebook
Instagram
  • Wishlist
  • AWM
  • Submission
  • Article submission
  • About
  • Cart
Artwort
Artwort Artwort
  • Home
  • Arte
    • Land Art
    • Street Art
    • Video
  • Architettura
  • Design
    • Graphic Design
  • Illustrazione
  • Fotografia
  • Passatempo
  • Speciali
    • Art for Earth’s Sake
    • Cult
    • Disegnini
    • Fotointervista
  • BOAW
Artwort Arte Don’t try this at home | Lo spazio domestico si mette in mostra
  • Arte

Don’t try this at home | Lo spazio domestico si mette in mostra

  • 15 Maggio 2020
  • Melania Bisegna

La dimensione domestica è quella che più di tutte, se non esclusivamente, abbiamo vissuto in questo periodo di lockdown. La noia è stata per la maggior parte di noi la compagna di questi mesi surreali, ma è proprio dalla noia e dalla crisi del momento che le menti creative riescono a trarre estro e ispirazione.

Tra queste menti vi è quella di Antilia, un progetto curatoriale spin-off del collettivo Profferlo Architecture, le cui mostre itineranti abitano, per limitati periodi di tempo, spazi da rigenerare.

La condizione di quarantena e distanziamento sociale forzato li ha spinti ad indagare e ripensare lo spazio domestico trasformandolo nel luogo performativo della nostra quotidianità. Da questa idea nasce la mostra “Don’t try this at home”.

“L’ intento è considerare la condizione di quarantena forzata come un campo di sperimentazione sulla soglia interno/esterno, la vita quotidiana e le aspettative del post-confinamento, la mancanza di contatto fisico, la crisi psicologica, l’informatizzazione della socialità.”

Hanno così invitato alcuni artisti provenienti da quattro continenti diversi ad esporre la loro ricerca artistica all’interno dello spazio di quarantena, trasformando lo spazio privato per eccellenza ad accogliere l’occhio indiscreto del visitatore.

Non potevamo non rivolgere alcune domande ai curatori della mostra, fruibile rigorosamente in modalità on-line sul sito www.antiliagallery.com e sui canali social Facebook ed Instagram.

Come è nato il progetto curatoriale per questa mostra e quali sono stati i criteri di selezione che vi hanno portato a scegliere le opere da esporre?
Don’t try this at home è nato dall’esigenza di contribuire in questo momento specifico alla promozione e diffusione dell’arte, seguendo il principio alla base del nostro progetto curatoriale: essere itineranti e interagire con il contesto che ci troviamo ad abitare con i nostri eventi. Per questa occasione la “location” della mostra si è diffusa nello spazio domestico di quarantena di artisti che vivono e lavorano a New York, Porto, Roma, Napoli, Andria, Seoul, Melbourne, Zoetermeer, Brno. A loro è stato chiesto di trasformare la propria dimensione privata in una nuova frontiera espositiva. Gli artisti che abbiamo individuato dovevano avere background molto diversi, dalla metropoli alla provincia italiana. Ci interessava capire se questa inedita condizione di limitazione spaziale avesse in qualche modo esercitato un livellamento dei linguaggi espressivi. Tutto sommato non si poteva che lavorare con objet trouvé, dare un significato diverso alle forme che popolano la nostra vita quotidiana.

Raccontateci qualche curiosità del “dietro le quinte” durante l’organizzazione della mostra.
Come ogni mostra che si rispetti, abbiamo voluto mantenere la tradizione dell’opening. Questa volta è stato meno convenzionale del solito: ancora non molto pratici degli ultimi sistemi di comunicazione social, abbiamo deciso di riunire tutti i partecipanti e tutto il pubblico interessato in una diretta Instagram. Alle ore 22 italiane noi di Antilia, attualmente in tre paesi diversi, abbiamo accolto con un brindisi tutti gli artisti, ognuno ad un orario differente della giornata festeggiando a suon di vino, tisana o tazza di caffè. L’occasione è stata interessante per scoprire il luogo in cui hanno allestito l’installazione site-specific e per creare un saluto corale tra tutti i partecipanti. Perciò è stato un momento di voyeurismo nel quale ci hanno mostrato la carta da parati installata dal nonno oppure qualche inquadratura un po’ mossa dovuta ai brindisi ripetuti.


Qual è la vostra visione per il mondo della cultura nell’era Covid-19? Avete già qualche nuovo progetto in cantiere?

La mostra è stato un modo per interrogarci su quello che sta succedendo ma anche su quello che sarà. In questo senso la nostra visione per il mondo della cultura vede e richiede un cambiamento che noi come generazione stavamo già avvertendo. Siamo abituati a lavorare e a pensare ai nostri progetti a distanza, perché il mondo del lavoro attualmente funziona così, e da questa necessità cerchiamo di trarre benefici. La possibilità di interagire e condividere le nostre idee con artisti, esperti, cultori da tutto il mondo, e far nascere collaborazioni virtuali che diventano progetti reali è per noi un privilegio importante. Oggi e in futuro dobbiamo sperimentare questo modo di operare: rendere la tecnologia e tutto il mondo virtuale uno strumento per realizzare un’interazione fruibile da tutti, nello stesso momento.
Il Covid-19 ha anche reso evidente l’importanza della solidarietà nella vita sociale, e che le diseguaglianze paradossalmente potrebbero amplificarsi dentro un sistema virtuale iperconnesso. I prossimi progetti non potranno che risentirne, ma siamo intenzionati a riprendere l’organizzazione di un workshop per la costruzione di un’opera di paesaggio in collaborazione con un artista giapponese.

Share
Tweet
Pin it
Melania Bisegna

You May Also Like
Visualizza Post
  • Arte
  • Flash

I lavori di Sung Hwa Kim sono una pausa meditativa dal quotidiano

  • Laura Malaterra
  • 4 Gennaio 2023
Visualizza Post
  • Arte
  • Flash

Performare intorno al Corpo di Napoli – Simona Da Pozzo

  • Nicola Nitido
  • 6 Dicembre 2022
Visualizza Post
  • Arte
  • SLIDER

La ceramic artist Sin-ying Ho ci racconta il poetico universo delle ceramiche cinesi

  • Laura Malaterra
  • 25 Ottobre 2022
Visualizza Post
  • Arte
  • Flash

Le sculture minimaliste di Vic Wright che evocano il mondo naturale

  • Laura Malaterra
  • 27 Settembre 2022
Visualizza Post
  • Arte

Soft Powers – Intervista a g. olmo stuppia sulla performance itinerante “grottesca”

  • Fabiola Mele
  • 26 Settembre 2022
Visualizza Post
  • Arte
  • SLIDER

Dagli inizi ai progetti futuri: C41 raccontato dai fondatori Luca Caizzi e Leone Balduzzi

  • Laura Malaterra
  • 9 Settembre 2022
Visualizza Post
  • Arte
  • Artwort Gallery
  • SLIDER

Super Uomo – La nuova serie di Erk14 ci invita alla libertà

  • Fabiana Dicuonzo
  • 24 Giugno 2022
Visualizza Post
  • Arte
  • Artwort Gallery
  • SLIDER

Catturare attimi sciolti | Intervista ad Andrea Mangione

  • Fabiana Dicuonzo
  • 8 Giugno 2022
Latest from Wishlist
  • Andy Warhol Drag & Draw: The Unknown Fifties
  • Folklore & Avant-Garde: The Reception of Popular Traditions in the Age of Modernism
  • Cinemas – From Babylon Berlin to La Rampa Havana
  • Form and Light: From Bauhaus to Tel Aviv
  • Cao Fei
Super uomo is a ceramic can dedicated to Friedrich Nietzsche’s concept of metamorphosis. Drawing on the provocation of videos sponsored by energy drinks, @erk14_ opens a reflection on the contemporary man’s need for artificial substitutes to achieve a bit of security. 26 0
A little preview of our photographic interview w/ @hedrawerm 31 2
A little preview of our photographic interview w/ @tomislavmarcijus 25 1
Costa Nova in Ilhavo, Portugal, is a tiny village located in the north center of Portugal, between the ria (in Portuguese means river with salted water) and the Atlantic Ocean. 32 0
@parapaboom is the creative alter ego of Italian born illustrator Vanessa Branchi. She now lives between Uk and Italy but started her career as a graphic designer in London before moving to Berlin. Her work has been featured in global editorial publications as well as digital based platforms. 64 1
“Casa Triana” is the result of a 60 square meter apartment renovation located in the historic neighborhood of Triana, Seville. The apartment has been designed for a single woman, providing her with as much living space as possible. The main concept of the project was to create a singular open space, but avoiding the idea of the “Loft” as to not make it feel too empty or characterless. A series of colored niches create distinct programatic areas that give the apartment it’s unique identity, using readily available roof ridges - “cumbreras” in spanish - to create their triangular wall texture. 32 0

Inserisci la chiave di ricerca e premi invio.