IRÆ: un progetto ambizioso, un oggetto da collezione in forma di libro per guardare oltre il visibile, immaginando futuri e documentando il presente; un appuntamento semestrale per scoprire e riflettere su visioni, distopie, disastri e soluzioni; 200 pagine per parlare di ambiente in maniera innovativa, una proposta artistica – un nuovo brand promosso dalla no profit Yourban 2030 guidata da Veronica De Angelis – che fa incontrare l’editoria con l’arte, l’ambiente e le nuove prospettive, con un occhio critico sul presente.
Obiettivo: creare una community intorno ai temi ambientali e l’arte in ogni sua forma perché This is (not) the end ma vuole essere l’inizio di un nuovo percorso volto a raccontare, promuovere e tutelare il nostro patrimonio.
IRÆ – da Dies Irae, il giorno del Giudizio che in questo caso non è il giudizio di Dio ma quello della natura – è tutto questo e vuole essere anche e ancora di più. Concepito nella primavera 2021, presentato alla Cardi Gallery di Milano il 10 marzo 2022 e poi alla Contemporary Cluster di Palazzo Brancaccio a Roma sempre in collaborazione con Silentsystem e con le performance sonore immersive a cura di Alessio Mosti – coniuga ambiente, arte, fotografia, community green racchiusi in una veste grafica raffinatamente accurata e un’eterea libellula, scelta come simbolo e disegnata da Alessia Mastriforti, vuole esprimere la fragilità, la bellezza ma anche la forza del mondo naturale.
Le parole di Angelo Cricchi, direttore creativo di IRÆ, che con Simonetta Gianfelici vuole dare un’estetica alla sostenibilità:
“Questo primo numero ha un mantra ed un simbolo giapponese il Mu che significa il vuoto, parente stretto di quella desinenza cinese Wu usata da uno dei nostri più prestigiosi contributor. Vuoto come spazio pittorico autentico, l’infinito come dimensione fotografica, il colore assoluto, i codici della pratica artistica diventano elementi essenziali per configurare una nuova visione del mondo tutto intorno”.
Void is the perfection ci narra Rai Kawakubo e così, dal vuoto della pianura padana raccontato da Wu Ming – dove Wu è il cinese di Mu – la maggior parte delle immagini del primo numero di IRÆ portano verso l’assenza, la mancanza, il vuoto. Dagli spazi abbandonati di Nicola Bertellotti, alla rinascita solitaria di Jordi Bello Tabbi, dalla fuga nella natura di Simona Ghizzoni, alle città distopiche di Giacomo Costa e all’invisibile presente nei disegni di Adreco. Dai ghiacciai immensi ricoperti di teli di Claudio Orlandi alla solitudine dell’inverno islandese di Carola Blondelli, fino alle terre sarde arse dal fuoco di Dario Coletti e dei coniugi Marras, mentre Paolo Canevari – nel suo special book a edizione limitata legato alla rivista – cancella tutte le immagini e tutte le parole compiendo l’atto più estremo.
Puoi seguire IRÆ sul sito e su Instagram.
IRÆ è disponibile sul circuito Messaggerie (La Feltrinelli, Mondadori, Ubik), Armani Book, Hoepli e in tutte le migliori librerie. È inoltre ordinabile sugli store online e Amazon.