C41 è un’interessante realtà italiana e internazionale. Il direttore creativo Luca Caizzi aveva appena fondato il blog/magazine di fotografia C41 quando, nel 2016, ha incontrato Leone Balduzzi, che era a capo della società europea di produzione creativa K48 insieme a Barbara Guieu. Le diverse e complementari competenze hanno spinto i tre a fondare C41 che oggi è un brand creativo poliedrico e contemporaneo: magazine indipendente, società di produzione, casa editrice, griffe di moda e da poco anche una collezione di oggetti.
C41 scava nel mondo dell’arte, della cultura, del design, della moda e del food per catturare le molteplici facce della cultura contemporanea, viene pubblicato due volte l’anno e presenta in ogni numero una selezione impeccabile di contenuti visivi contemporanei provenienti da tutto il mondo.
Tra qualche mese presenterete la vostra Issue XIII mentre a maggio, è uscita Issue XII “Set Up Your Filters” con lunghe interviste, editoriali affascinanti e in copertina Chloe Cherry – star pop della serie-tv Euphoria – che ha coinciso con il lancio della Basic Collection. Raccontateci.
Luca A. Caizzi: Il tempo scorre più velocemente quando è in previsione l’uscita della prossima issue. Per noi che abbiamo il compito di riflettere il contemporaneo attraverso le parole e le lenti dei collaboratori, l’approccio e la stesura del nuovo numero è naturale. I numeri delle uscite si affiancano a dei temi che nascono dalla daily routine. Possiamo anticipare della prossima Issue XIII in uscita a Novembre, che stiamo collaborando con penne molto interessanti, provenienti dalla poesia e dalla filosofia. Il nostro pubblico è cresciuto insieme a noi diventando più esigente. Vogliamo creare un contenuto capace di intrattenere ma anche di approfondire il tema dando alla storia un punto di vista unico e destinato a creare l’archivio di C41.
Nel nostro mercato di nascita, l’immagine, abbiamo sempre cercato di affermare non solo il nostro punto di vista sul crafting ma anche sul tono di voce. L’obiettivo era quello di creare qualcosa che fosse bello oggettivamente. Quello che scrivevamo, giravamo o fotografavamo, piaceva anche agli altri in maniera generalmente condivisa. Questo è quello che vogliamo fare con Basic Collection, creare in diversi steps, indumenti, accessori ed oggetti utili, ma generalmente piacenti. Il piacere in questo caso diventa necessità ad un sostenibile uso.
Facciamo un passo indietro nel tempo. Raccontateci il vostro fortunato incontro nel 2016 e l’idea di creare C41 srl. Nella vostra prima sede milanese avete creato un collettivo, un gruppo di professionisti uniti perché mossi da una comune passione: le belle storie. Poi le sedi si sono ampliate ad Amsterdam e Parigi con collaboratori-chiave in ogni angolo del mondo…
Leone Balduzzi: L’incontro con Luca si è rivelato fondamentale sia per la mia che per la sua crescita professionale. Io e la mia socia Barbara stavamo cercando nuova linfa creativa che ci permettesse di far diventare la nostra casa di produzione più competitiva nel panorama del mercato internazionale del crafting film and photo. Quindi abbiamo battezzato l’idea di unire il magazine (editorial part) alla casa di produzione dando così vita ad una entità”ibrida” che ancora oggi si conserva pura, autentica. Realtà peraltro che stiamo posizionando anche sul mercato estero. Parlare di collettivo ormai è riduttivo. Direi che C41 è un brand, fatto da un magazine, una casa di produzione creativa ed una neonata linea di moda per gli “shooting”;
Nell’ottobre del 2020, dopo un approfondito percorso di ricerca, C41 ha annunciato l’uscita di C41 Editions “Un intenso progetto editoriale che fa quello che sappiamo fare meglio: raccontare storie straordinarie.” Il primo volume è “Ugo La Pietra: From Extraction to Architecture” e il secondo “What Would Beyonce Do?”, realizzato in collaborazione con l’azienda di design Flos.
Luca A. Caizzi: C41 Editions è un progetto che si è reso necessario per diverse ragioni. La prima riguarda il contenuto e l’approfondimento dello stesso: Tutto quello che non può essere raccontato in sole 10-12 pagine potrebbe meritare una Editions. La seconda ragione riguarda la carta e la voglia di offrire ai nostri lettori più oggetti da collezionare, da archiviare e conservare all’interno delle proprie librerie, acquistabili in periodi diversi dell’anno rispetto alle due uscite di Magazine.
Le C41 Editions sono dei libri in copertina rigida telata e raccolgono dei progetti di autori appartenenti alle macro categorie che sviluppa magazine giornalmente. La partecipazione di brand come Flos in queste attività si inserisce in maniera naturale per il nostro modello di business. Abbiamo spesso ed in diverse occasioni collaborato con brand in progetti editoriali o commerciali, comunicando il brand attraverso i valori che la storia ed i protagonisti raccontavano.
A Fuorisalone 2020 avete presentato “Ritratti di Persone Straordinarie”, sei lavori selezionati dalle ultime produzioni di C41 Creative Production Company e K48 Production. Documentari che raccontano le storie di designer e creativi facendoci entrare nelle loro vite con il crafting e uno storytelling che da sempre vi ha contraddistinto. Aneddoti significativi ed intriganti di queste esperienze?
Leone Balduzzi: Definiamo “portraits” tutti quei branded content su cui abbiamo investito e che ci hanno permesso di costruire un portfolio con brand super prestigiosi. “An ordinary life makes an extraordinary story”, questo è il concept che sta alla base della nostra filosofia e che abbraccia il nostro target che, da quando siamo nati, ci segue con interesse e fiducia.
Alcuni C41 Magazine Issue sono sold out e i vostri titoli sono tutti concisi e intriganti come Noportrait, Rebellion, Drink, Bellissimo, Memory… Raccontateci come nasce un vostro Issue e una vostra giornata in redazione.
Luca A. Caizzi: I temi sono paletti utili alla logica iniziale ma ottimi ostacoli da evitare. C41 ha sempre riflesso l’attimo contemporaneo che precede i sei mesi prima della sua uscita. Abbiamo necessità di connetterci sociologicamente al tessuto reale delle città che viviamo e che diventano mondo attraverso il c41magazine.com che è aggiornato tutti i giorni tutto l’anno.
La redazione vive giornate all’insegna della ricerca, della scrittura e della sperimentazione. Il compito più ardito che ci poniamo è quello di fare copertura cercando di essere desiderabili e comprensibili per i nostri lettori. L’aspetto strategico e commerciale si fonde a quello creativo, creando case history di grande interesse.
“Crediamo che ci siano molti modi per raccontare la stessa storia; tutto ciò che serve è cambiare, anche se di poco, il punto di vista. Per questo anche un argomento apparentemente banale può svelare un mondo di significati nascosti.”
Volete svelarci il segreto del vostro successo?
Leone Balduzzi: Abbiamo tanta passione per il nostro lavoro, e cerchiamo di affrontare tutti i progetti dai più piccoli ai più grandi con lo stesso impegno. Motivo per cui spesso anche su budget piccolini C41 fa la differenza.
L’ultima domanda dovrebbe svelarci i vostri futuri progetti, le vostre nuove mete, la vostra sempre attenta filosofia.
Leone Balduzzi: Stiamo girando un film lungometraggio, scritto dal team creativo di C41 con la mia supervisione. Un’operazione rara, che ci permette di aprire un varco ulteriore verso la narrazione, stiamo lanciando una line a di abbigliamento tecnico per chi fa il nostro lavoro. Un sogno nel cassetto mio e di Luca che spero veda la luce a breve. Non smettiamo di investire sulla sostenibilità, sulla ricerca e sulla bellezza che, a nostro avviso, potrebbe salvare il pianeta.
Oggi C41 collabora con marchi di primo piano quali Nike, Adidas, The North Face, Rimowa, Ray Ban, Sun Glass Hut, Fornasetti, Armani, TOD’s, Flos, Roger Vivier, nonché con varie istituzioni culturali e artistiche quali Triennale Milano, Fondation Pinault, Palais de Tokyo e con le più influenti librerie internazionali.