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David Selander è un artista svedese di base a Stoccolma. David insegna alla KTH School di Architettura e ha recentemente venduto tre opere al Museo d’Arte di Göteborg dopo essere state esposte presso la Collectible Bruxelles 2022 e Liljevalchs Vårsalong 2023 a Stoccolma. La sua ricerca artistica prevede lo studio dei recenti progressi nel campo dell’intelligenza artificiale, fornendo un mezzo in cui ora è possibile dipingere con foto che diventano esse stesse colore.
Utilizzando questi software come mezzo, la pratica di Selander è incentrata sullo scoprire gradualmente un nuovo tipo di immagine. L’artista è interessato al quid che distingue l’intelligenza artificiale, quali sono i nuovi tipi di espressione possibili da ottenere con esso.
La sua opera è in parte anche una provocazione contro chi è pessimista verso il potenziale creativo dell’intelligenza artificiale, ed è anche per questo che Selander ha sviluppato la propria pratica collegandola sia alla pittura astratta che la fotografia.
Come afferma, “i recenti progressi nell’intelligenza artificiale significano che ora possiamo dipingere con le foto. Quando tu puoi dipingere con le foto, non dovresti rifarle. Dovresti chiederti: cosa posso ottenere adesso che le foto sono a colori?Voglio rispondere a questa domanda andando oltre entrambi fotografia e pittura astratta. Voglio creare una nuova immagine. Dipingo digitale composizioni che vengono tradotte in paesaggi con il software AI”.
Il risultato è stata una produzione imponente di oltre 30.000 immagini realizzate con i più svariati strumenti e tecniche, un archivio in divenire man mano che corrisponde alle intenzioni dell’artista. Ciò che è interessante nella pratica è che grazie all’intelligenza artificiale; sembra essere l’unione perfetta sulla pittura e la fotografia, due grandi nemici fin dall’avvento della fotografia.
In sintesi, potremmo dire che Selander esplora la pittura astratta come lo è la pennellata diretta dal pittore mentre dipinge paesaggi. Fondamentale è stata l’influenza di artisti astratti come Rothko e Kelly per lo sviluppo della sua pratica: ne hanno gettato le basi già un secolo fa. Sicuramente la scomposizione dell’immagine, già prototipicamente anche abbozzata da Cezanne, ha ispirato l’artista.
Elaboriamo ciò che ci circonda e ci formiamo idee di cose, come le montagne. Non vediamo la montagna ma la nostra immagine di essa. Acquisiamo familiarità con la natura in modo da non doverla sperimentare per primi, volta dopo volta.Con queste opere la nostra categorizzazione della natura viene messa in discussione. Ci dice – “I bambini credono che le stelle abbiano la forma di una stella. Penso che abbiano capito qualcosa. Le montagne devono avere la forma di una montagna? Voglio evocare una percezione della realtà lì dove si trova piegato in una forma che puoi interpretare. È come guardare il cielo con un tuo amico e il tuo amico indica una nuvola che hai già visto e dice capra. Vedi qualcosa non hai visto prima. Voglio trasformare gli elementi del nostro ambiente naturale in nuvole. Con le nuvole trasformiamo creativamente la realtà in nuovi oggetti.”
Un altro aspetto importante dei paesaggi di Selander è il modo in cui assorbono la natura nell’astratto. A causa della geometria dei paesaggi, associazioni ingiustificate circa la natura vengono in mente. Eppure, l’astrattezza è solo parziale a causa della loro apparenza propensa alla fotografia. Ognuno porterà con sé qualcosa di proprio. “La natura ha un suo linguaggio, che parliamo con i nostri occhi. Lo trascrivo con parole sbagliate.”
Per quanto riguarda il futuro, David vuole lavorare usando dimensioni più grandi, in modo tale da coinvolgere completamente e assorbire la vista dello spettatore. La sua intenzione è avvicinare il paesaggio alla sua scala naturale, sfidando gli spettatori proprio come la prima provocazione che gli serve da inizio nel realizzare queste immagini. Grazie alla copiosa produzione di software di intelligenza artificiale, sperimenterà nuovi strumenti tecnici atti ad elaborare immagini che rappresentano questi strani, nuovi mondi.