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Pure Semblance nasce come una sapiente sperimentazione dell’artista Rosie Clements che oltre alla fotografia si cimenta in scultura e stampa d’arte.
Mentre frequentava la scuola di specializzazione, ha iniziato a sperimentare, nel laboratorio dell’università, con una piccola stampante UV Roland, un tipo di stampante che utilizza la luce ultravioletta per polimerizzare l’inchiostro non appena viene applicato su una superficie.
Ma tutte le sue fotografie, riprodotte su ogni tipo di superficie, risultavano completamente illeggibili o, a volte, troppo comprensibili e decifrabili.
Sino a quando ha iniziato a stampare su di un foglio di pluriball, trovato per caso, e sono nate così le immagini che portano la sua firma, in una miscellanea fatta di sperimentazione, casualità ed estro creativo.
Sono immagini materiche ed allo stesso tempo incorporee, dove forme e colori si adagiano su quei fogli e, adattandosi a quelle ondulazioni tra pieni e vuoti, regalano un perfetto equilibrio tra realtà e fugace irrealtà. Immagini impalpabili, che pensiamo morbide, da toccare con delicatezza per constatare la loro tangibile concretezza.
“… Le bolle mi ricordavano pixel mollicci e tattili. Sono stata attratta dal modo in cui i dettagli si trovavano in cima alle bolle rispetto agli spazi tra di esse, il che significa che le opere sono leggibili solo dalla giusta angolazione o dalla giusta distanza, e da vicino sono quasi completamente astratte.”
Così come quel foglio di polietilene con bolle d’aria, spesso scartato dopo un singolo utilizzo, si adatta perfettamente a protezione di oggetti fragili riproducendone le forme, anche in questo caso rispecchia la natura fugace delle immagini digitali, spesso facilmente condivise e ancor più rapidamente scordate nel nostro mondo frenetico e saturo di media.
Quelle bolle d’aria che vivono nel ristretto spazio a loro concesso, qui si tramutano in pixel che fusi in un’unica immagine riproducono, con un alone di evanescente poeticità, la realtà vissuta, analizzata e trasformata, come sempre, dall’ingegnosità umana.
Rosie Clements, che ha iniziato la sua attività come fotografa tradizionale, nei suoi lavori più recenti realizza fotografie digitali e le ricostituisce come oggetti fisici, testando i confini sempre più sfumati tra il materiale e il virtuale. Ha esposto i suoi lavori in tutto il Texas, dove vive e lavora, compresa la sua prima mostra personale nel 2024 alla McLennon Pen Co. di Austin, TX. Le sue opere sono state pubblicate su numerose riviste del settore, tra le altre BOOOOOOOM, Southwest Contemporary, Dazed e It’s Nice That. Rosie è stata anche inclusa nell’elenco “26 to Watch” di Lenscratch nel 2023 che consente, ogni anno, di celebrare e supportare la generazione di giovani artisti fotografici.