Ricordi offuscati, volutamente oscurati, raccontano una storia intima e personale. Una storia misteriosa, a tratti incomprensibile, ma nella quale lo spettatore può identificarsi e decidere di dare un’interpretazione personale.
Nato a Verbania, nel 1985, Stefano Marchionini si trasferisce nel 2010 in Francia, dove vive e lavora tuttora.
Laureatosi in pittura all’Accademia delle Belle Arti di Venezia, prosegue i suoi studi all’École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi.
Between the Devil and the Deep Blue Sea è il suo progetto più recente, presentato a giugno all’interno della sua mostra di diploma nell’atelier di Patrick Tosani, insegnante di Stefano durante gli ultimi due anni nell’accademia parigina.
Il progetto è composto da fotografie d’archivio e da altre fotografie che ricostituiscono gli avvenimenti e gli elementi fondanti della storia che si vuole raccontare.
Scatti attraverso i quali traspare un senso indescrivibile di angoscia, un’inquietudine velata. Forse per i volti dei protagonisti, talvolta coperti, talvolta sfocati, forse perchè la strada da seguire è incerta e si rimane intrappolati tra due decisioni che non vorremmo prendere.
L’intento dell’artista è stato quello di rielaborare i fatti prima attraverso il filtro della finzione proprio della fotografia, poi per mezzo di interventi digitali.
Il dato biografico è offuscato da un approccio inusuale al mezzo fotografico, permettendo allo spettatore di costruire il racconto liberamente.
Il titolo Between the Devil and the Deep Blue Sea è un’espressione inglese simile all’italiana “tra l’incudine e il martello” e racconta quindi del dilemma di scegliere tra due soluzioni indesiderabili e di come sia inutile, dal momento che ognuna porta alla stessa fine.
Savage Others. A Re-collection, è il testo scritto da Margherita Mauro, scrittrice e drammaturga residente a Londra, che accompagna la serie fotografica. Si tratta di un’inchiesta retrospettiva su episodi di intimità violenta.
Evocando esperienze dirette e indirette, ricordi altrui o propri, immagini capricciose e atti di mera cattiveria, questo parziale catalogo di ferocità quotidiane è stato concepito come un complemento narrativo alla serie fotografica.