The Architecture of American Houses suggerisce che l’architettura è in qualche modo un fenomeno di costume come la musica, il cibo e ogni altro aspetto che associa un oggetto prodotto dall’uomo con un codice estetico condiviso.
La tavola è una tassonomia con finalità da studioso di Biologia Sistematica. Classifica tutte le specie e cerca le relazioni di parentela tra gli organismi e la loro storia evolutiva. Dalle residenze Postmedieval del XVII secolo, passando per il Colonial Revival, lo Spanish Revival del XX secolo, fino al New Traditional di oggi. I revival sono connaturati al fatto che, per definizione, la cultura americana si è nutrita di apporti esterni sin dalla sua nascita. Un eclettismo che non ha mai avuto fine, cambiando ogni volta i modelli visivi di riferimento, necessariamente estranei alla propria storia. Dal Pueblo Revival nell’area di Albuquerque che imita le costruzioni messicane con mattoni di argilla, al Greek Revival, impiegato nella capitale per suggerire, subito dopo la liberazione dal protettorato britannico, di voler diventare la nuova Atene, sede della moderna democrazia. Oppure il Gothic Revival, nato come reazione al Neoclassicismo sotto l’influenza di Andrew Jackson Downing.
Esistono dei modelli di riferimento, in forma di schema concettuale, che Ben Gibson and Patrick Mulligan, fondatori di Pop Chart Lab, hanno cercato di raccogliere in 121 diagrammi, divisi in 7 categorie e 40 sottocategorie. La tavola non punta tanto al rigore scientifico dell’evoluzione della residenza americana, quanto alla visione d’insieme che si può avere della tortuosa storia dei loro gusti e stili.
The Architecture of American Houses è prodotta con stampa litografica offset su supporto da 100 lb., stampata con inchiostro a base naturale a Long Island City, New York. Misura 46cm di larghezza e 61cm di altezza.