Il venerdì, come di consuetudine, Phases Magazine ci consiglia un nuovo fotografo.
L’attenzione, questa settimana, viene dedicata a Jake Silby, classe ’93 che attualmente studia fotografia alla Massey University di Wellington, in Nuova Zelanda.
Silby vuole, nella sua rappresentazione artistica, cercare di definire lo spazio nelle costruzioni artificiali dell’uomo.
Scale, sedie, archi e linee seguono nei suoi scatti un’armonia geometrica, quasi studiata. Capace di dare un’idea nuova dello spazio in cui l’uomo è costretto a vivere.
Gli oggetti ritratti prendono vita in una danza di linee e ombre che definiscono un contorno non tracciabile dell’universo.
Silby, nonostante la sua giovane età, si è unito al grido degli altri suoi contemporanei parlando di un sistema tanto amato quanto abusato dall’uomo.
Jake ha un’acuta e profonda sensibilità, deciso a crescere nella sua ricerca artistica verso fronti e temi molto complessi.
Nonostante la sua fotografia sembri a primo impatto delicata e quasi coperta da un velo di purezza, Silby afferra con estrema destrezza quello che è il suo obiettivo, ritraendo con crudele realtà il tema della sua opera.
Di seguito qualche scatto di Jake Silby e come sempre la gallery completa la trovate su Phases.